Gli 007 inglesi: «L’esercito russo non avanza a Sud»
Zelensky: «Arrivate le armi richieste». Il segretario dell’Onu partirà per una missione diplomatica nei due Paesi

KIEV Mentre in Ucraina emergono nuovi orrori, la Russia continua a portare avanti la propria azione ma – secondo quanto riferirisce l’intelligence britannica – non starebbe di fatto avanzando al sud. Secondo gli 007 britannici, anche a Mariupol si continua a combattere.
Zelensky: «L’Ucraina è solo l’inizio»
Ma il presidente ucraino Zelensky continua a lanciare il suo allarme: l’invasione dell’Ucraina «è solo l’inizio» e Mosca ha «progetti di conquistare altri Paesi». «Tutti i Paesi che, come noi, credono nella vittoria della vita sulla morte, devono combattere al nostro fianco, devono aiutarci perché noi siamo in prima linea. E dopo, a chi toccherà?», ha dichiarato Zelensky nel suo discorso notturno. Intanto a partire da mezzogiorno (le 11 in Italia) a Mariupol si tenterà di attivare un corridoio umanitario per evacuare i civili intrappolati nella città martire di Mariupol: lo afferma il governo ucraino. La situazione di Mariupol, sotto costante e incessante bombardamento dei russi, costituisce «la peggiore catastrofe di questo secolo» e la peggiore catastrofe umanitaria dall’invasione russa, ha dichiarato il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, parlando in una conferenza stampa a Washington. «Vedremo le atrocità terribili compiute dai russi quando la città sarà liberata», ha aggiunto Shmyhal. Le truppe russe, ha detto, «stanno distruggendo proprio tutto». Si stima che a Mariupol siano ancora bloccati almeno 100.000 abitanti. Kiev stima che i morti in città siano almeno 20.000: cifre che per il momento è difficile verificare. Intanto del presidente ucraino, Mykhailo Podolyak, come riferisce Ukrinform, ha ipotizzato che le consultazioni con i Paesi potenzialmente garanti della sicurezza dell’Ucraina potrebbero essere chiuse entro una settimana. Lo ha detto il consigliere del capo dell’ufficio del presidente ucraino, Mykhailo Podolyak, come riferisce Ukrinform. Secondo quanto riporta il sito di informazione Ukrainska Pravda, che a sua volta cita il media ucraino Suspilne, Podolyak avrebbe detto: «A livello di consiglieri politici, sono in corso consultazioni con i Paesi che hanno accettato di discutere le garanzie che possono assumere. Naturalmente, ci saranno diverse garanzie».
La situazione sul campo
Le truppe russe nel sud e nell’est dell’Ucraina non hanno compiuto alcun progresso, nessuna avanzata nelle ultime 24 ore, nonostante abbiano avviato la “fase due”, concentrandosi sul Donbass e sul sud, secondo quanto hanno osservato i servizi d’intelligence britannici. «Malgrado l’intensificarsi dell’attività (militare), le forze russe non hanno fatto significativi passi avanti nelle ultime 24 ore a causa dei contrattacchi ucraini che ne ostacolano gli sforzi», si legge in un briefing della Defence Intelligence di Londra, citato da vari media fra cui la Bbc. «La notte si è svolta a Odessa e nella regione senza bombardamenti, anche se con allarmi aerei. Le Forze di Difesa controllano in modo affidabile la situazione, oltre a svolgere un lavoro di contro-sabotaggio. Sappiamo che il nemico ha portato a pattugliare nel Mar Nero quattro sottomarini armati di missili da crociera del tipo “Kalibr”. Pertanto, la probabilità di un attacco missilistico rimane alta». Ad affermarlo è il portavoce dell’amministrazione militare regionale di Odessa Sergey Bratchuk su Telegram, secondo quanto riporta Ukrinform via Twitter.
Altre fosse comuni nell’area di Mariupol
Con il passare dei giorni continuano a venire alla luce, soprattutto nell’area di Mariupol, le fosse comuni con centinaia di cadaveri seppelliti. L’ultima, con oltre mille corpi, è stata rinvenuta nel villaggio di Vynohradne. «Questo è il più grande genocidio in Europa dall’Olocausto», ha detto il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko. E nel giorno in cui i media russi ammettono, ma poi cancellano, perdite militari per 20mila uomini, arriva il bilancio del ministero della Difesa sull’affondamento dalla Moskva, l’ammiraglia della flotta russa del mar Nero colpita da missili ucraini il 13 aprile al largo di Odessa. Secondo i dati ufficiali di Mosca, che continua a parlare di un incendio a bordo, ci sarebbero soltanto un morto – un membro dell’equipaggio -, 27 dispersi e 396 persone tratte in salvo. L’affondamento sarà invece celebrato in Ucraina il prossimo maggio quando le poste emetteranno un nuovo francobollo dedicato proprio a questo episodio, considerato una svolta nella guerra. «C’è una possibilità che oggi si apra un corridoio umanitario» a Mariupol. Lo ha detto la vice prima ministra ucraina Iryna Vereshchuk, come riporta the Guardian.
La missione del segretario dell’Onu a Mosca e a Kiev
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, sta per imbarcarsi in quella che, con ogni probabilità, è la missione diplomatica più lunga della sua carriera politica.
Il prossimo martedì, Guterres incontrerà a Mosca il presidente russo, Vladimir Putin: in seguito, avrà una colazione di lavoro con il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov.
Due giorni dopo, sarà a Kiev, per incontrare il presidente ucraino Zelensky e il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba.
La visita ai due Paesi arriva dopo che l’Onu è finita al centro di polemiche per il suo ruolo — fino ad ora defilato — nel tentare di portare avanti i colloqui di pace tra Mosca e Kiev.
L’ambasciatore russo: «Rapporti con l’Italia deteriorati»
«Devo dire con rammarico che lo stato dei rapporti bilaterali è in forte degrado e non dipende da noi. Ci dispiace l’espulsione di 30 nostri diplomatici e a breve ci sarà una risposta adeguata, come prevede la prassi diplomatica». Lo ha detto l’ambasciatore russo in Italia, Serghei Razov, a “Stasera Italia” su Rete 4. «Per me – ha aggiunto – è una logica strana che per arrivare alla pace devi mandare armi pesanti. Posso solo dire alle autorità italiane che con queste armi verranno uccisi civili e militari russi e questo non gioverà alle nostre relazioni».
Zelensky: «Arrivate le armi che avevamo chiesto»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che i partner occidentali hanno finalmente iniziato a fornire a Kiev le armi di cui ha davvero bisogno. «Siamo stati ascoltati finalmente» e l’Ucraina sta ricevendo «esattamente quello che abbiamo chiesto», ha detto Zelensky in un videomessaggio diffuso nelle scorse ore ripreso anche da Interfax