SCALEA Spiagge da sogno e mare cristallino. Scalea, una cittadina di poco più di 11 mila abitanti affacciata sul Mar Tirreno, in provincia di Cosenza, è diventata, soprattutto negli ultimi dieci anni, una delle mete turistiche preferite dai cittadini russi, molti dei quali hanno deciso di acquistarvi delle abitazioni. «Insegnanti, professori e medici, che si erano accaparrati umili proprietà che ancora oggi possono essere acquistate per un minimo di 14.000 euro. Il proprietario russo più celebre di Scalea è stato Boris Klyuyev, un attore morto nel 2020», scrive il Guardian.
Il quotidiano britannico racconta la storia del boom economico – «In parte alimentato dall’abusivismo edilizio da parte di gruppi mafiosi» – determinato dall’acquisto di case, da parte dei russi attirati dallo splendore della località turistica dell’alto Tirreno cosentino, e del rapido declino dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. «La presenza di acquirenti e vacanzieri russi a Scalea era già quasi svanita a causa della pandemia di Coronavirus e dello stato non autorizzato del vaccino russo Sputnik nell’UE. Ora l’impatto dell’invasione russa dell’Ucraina e delle successive sanzioni economiche, in particolare il divieto di voli, significa che è improbabile che i russi tornino nel prossimo futuro».
«Siamo già a zero, i russi non ci sono più», racconta al Guardian Nicola Rotondaro, agente immobiliare e costruttore del luogo. A risentirne anche i proprietari di ristoranti, bar e negozi che segnalano – scrive l’Huffington Post – «come gli ospiti russi tendessero a spendere di più rispetto agli italiani». Più ottimista Giacomo Perrotta, sindaco di Scalea: «Aspetteremo il ritorno dei russi, – spiega al Guardian – ma dopo due anni di pandemia, prevediamo un boom della presenza turistica. Non viviamo solo di russi, abbiamo tanti visitatori italiani».
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