La convention di Forza Italia che si apre a Napoli viene anticipata dalla polemica lanciata dal ministro Gelmini, che ha messo in evidenza una serie di contraddizioni espresse, dice lei, dal Cavaliere. La Gelmini contesta le affermazioni di Berlusconi sulla guerra in Ucraina, le critiche sull’invio delle armi e una certa contiguità alle posizioni di Salvini. In realtà, il leader di Forza Italia non ha messo in dubbio la posizione atlantista del partito ma semplicemente manifestato un buon senso che deriva anche dalla sua esperienza pluriennale in politica estera. È evidente che il dibattito aperto dalla Gelmini è funzionale alla discussione sul partito fondante del centrodestra, che pare orientato a scegliere un’alleanza strategica con la Lega. Berlusconi sa bene che, a causa della diminuzione dei seggi e con le percentuali possibili da raggiungere, un mantenimento al centro impoverirebbe di molto la rappresentanza parlamentare. E probabilmente cederebbe la sovranità di un’area tendente alla conferma della grande coalizione a soggetti terzi, da Renzi a Casini. Chiunque abbia serenità di giudizio non può non riconoscere al fondatore di Forza Italia una straordinaria capacità di intuito, fatto questo che ha consentito al suo partito di essere l’unico a sopravvivere 28 anni. Può darsi che l’alleanza paventata con Salvini possa tramutarsi in un soggetto nuovo, agganciato al Ppe, in grado di rassicurare gli osservatori politici e di mantenere saldo il fronte del centrodestra. Un’opzione che sarebbe utile anche a Fratelli d’Italia.
Laddove il centrodestra unito governa, anche in Calabria, governa bene e sfaldarlo sarebbe un’operazione suicida. Il banco di prova sarà la possibile revisione della legge elettorale la cui variazione, però, sembra assai difficile. Il centrodestra può essere classe di governo affidabile se presenta un ‘alternativa credibile. Imbarcarlo in un progetto neocentrista sarebbe controproducente in termini elettorali e annullerebbe una lunga esperienza condivisa. È normale che in un momento in cui ci si confronta con la vicinanza delle elezioni nascano fibrillazioni. Berlusconi aspira a essere il padre nobile del fronte moderato ed è certo consapevole che i risultati non possano essere quelli dei decenni scorsi per Forza Italia ma dimostra ancora una volta il suo acume politico. E conferma al di là dell’età avanzata, di essere un osservatore attento di quel fronte moderato che ha costruito nei decenni e di cui egli continua a essere indispensabile.
*Giornalista
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