False assunzioni nelle società dei Trapasso, rinviati a giudizio l’imprenditore Gallo e il direttore di banca Paviera
Secondo l’accusa il clan operava falsi reclutamenti nelle sue società per ottenere dall’Inps l’indennità per malattia o di disoccupazione

CATANZARO In 20 sono stati rinviati a giudizio nell’ambito di un’inchiesta stralcio del procedimento Borderland che avrebbe svelato un grosso giro di false assunzioni di lavoratori per ottenere dall’Inps l’indennità per malattia o di disoccupazione in caso di licenziamento. Oggi il gup del Tribunale di Catanzaro Giuseppe De Salvatore ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Veronica calcagno e ha rinviato a giudizio Tommaso Trapasso, 43 anni, residente a Cutro; Pier Paolo Caloiro, 42 anni, residente a Cutro; Leonardo Ribecco, 52 anni, residente a Trofarello; Maurizio Paviera, 60 anni, residente a Catanzaro; Mattia Paviera, 31 anni, di Milano; Angelina Caloiro, 50 anni, residente a Torre del Greco; Antonio Gallo, 41 anni, residente a Sellia Marina; Stefania Ferro, 42 anni, di Borgia; Carmine Zoffreo, 46 anni, residente a Cutro; Vincenzo Tropea, 49 anni, residente a Cropani; Roberto De Fazio, 41 anni, residente a Scandale; Serafina Falcone, 44 anni, di Cutro; Carmine Tropea, 35 anni, Cropani; Gregorio Aiello, 46 anni, di Cutro; Salvatore Aiello, 51 anni, residente a Cutro; Luigi Greco, 68 anni, residente a Cropani; Domenico Suppa, 60 anni, di Catanzaro; Ernesto Brandi, 56 anni, di Catanzaro; Francesco Tropea, 27 anni, di Catanzaro e Thomas Bassano, 27 anni, residente a Cropani. L’inizio del dibattimento è stato fissato per l’11 gennaio 2023.
Gli unici ad avere optato per il rito abbreviato sono i collaboratori di giustizia Tommaso Rosa e Domenico Iaquinta per i quali il procedimento proseguirà il primo luglio.
Al centro dell’inchiesta c’è anche l’imprenditore Antonio Gallo finito agli arresti nell’ambito dell’inchiesta Basso Profilo. Secondo l’accusa la famiglia Trapasso, coordinata nelle sue attività da Tommaso Trapasso, operava falsi reclutamenti di personale nelle proprie società, controllate e gestite in particolare da Pierpaolo Caloiro, considerato uomo di fiducia del clan con il compito di gestire insieme all’imprenditore Antonio Gallo i villaggi turistici sulla costa jonica catanzarese. Tra le persone rinviate a giudizio c’è anche il direttore della filiale di un istituto di credito a Catanzaro, Maurizio Paviera che avrebbe aiutato le aziende della famiglia Trapasso in cambio dell’assunzione della moglie e del nipote. (ale. tru.)