ROMA Il tribunale del Riesame di Roma ha confermato anche per il boss Vincenzo Alvaro l’ordinanza di custodia cautelare disposta nell’ambito della maxi inchiesta “Propaggine” della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e della Dia contro la prima “locale” ufficiale di ‘Ndrangheta nella Capitale. I giudici, che la scorsa settimana si sono già espressi sulle misure disposte dal gip di Roma Gaspare Sturzo nei confronti dell’altro boss Antonio Carzo e di altri arrestati, hanno sostanzialmente confermato l’impianto accusatorio compresa l’accusa di 416bis, l’associazione mafiosa. A coordinare le indagini che hanno portato all’arresto di oltre quaranta persone sono stati i procuratori aggiunti Michele Prestipino e Ilaria Calò e i pm Giovanni Musarò, Francesco Minisci e Stefano Luciani che contestano, a vario titolo, le accuse di associazione mafiosa, cessione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione aggravata e detenzione illegale di arma da fuoco, fittizia intestazione di beni, truffa ai danni dello Stato aggravata dalla finalità di agevolare la ‘Ndrangheta, riciclaggio aggravato, favoreggiamento aggravato e concorso esterno in associazione mafiosa.
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