Il Gruppo Envì (Vrenna) punta sui rifiuti sanitari: richiesta per trasformare l’impianto
“Salvaguardia ambientale” ha presentato l’istanza al dipartimento Tutela dell’ambiente. Illustrato il progetto di modifica dell’azienda

CROTONE Tempo di cambiare business in casa “Envì”. La Srl “Salvaguardia Ambientale”, società crotonese legalmente rappresentata da Luigi Vrenna e operante nel settore dei rifiuti e bonifiche, ha presentato una proposta di trasformazione all’impianto già autorizzato nel 2010 in località Passovecchio a Crotone.
La società ha chiesto infatti alla Regione e agli Enti interessati (Comune e Provincia di Crotone, Arpacal, Comando provinciale dei Vigili del fuoco e Asp di Crotone) la «verifica di assoggettabilità a Via (Valutazione d’impatto ambientale, ndr)» e una contestuale «modifica sostanziale dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale, ndr)».
L’azienda dei fratelli Vrenna, nata nel 1987, si occupa della raccolta, del trasporto, del conferimento e dello smaltimento di rifiuti speciali; di bonifiche e di opere ambientali in genere. Ma, a quanto pare, ha scelto adesso di spostare il proprio core business sul trattamento dei rifiuti sanitari. E per farlo occorrono le dovute autorizzazioni.
Da qui la richiesta depositata lo scorso 20 maggio al dipartimento Tutela dell’ambiente (Settore 2 – Valutazioni e autorizzazioni ambientali – Sviluppo sostenibile) che, a partire da oggi, l’ha trasmessa anche agli altri Enti interessati.
Nell’istanza si chiede la realizzazione di nuovi servizi per l’azienda come un impianto di gassificazione da rifiuti organici pericolosi e non pericolosi; un impianto di sterilizzazione rifiuti a rischio infettivo; un impianto di lavaggio contenitori per rifiuti sanitari; la adeguamento di baie di stoccaggio e altre attività.
«Gli Enti territoriali potenzialmente interessati – si legge nel documento – nel prendere visione dello studio preliminare ambientale e degli elaborati di progetto, possono presentare le proprie osservazioni, entro e non oltre 30 giorni» nei confronti del dipartimento Ambiente.
L’impianto nella zona industriale
L’impianto della Salvaguardia ambientale è ubicato in via Enrico Mattei e via Carlo Matteucci nell’area industriale di Crotone, gestita dal Corap (Consorzio Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive), per cui lo strumento urbanistico di riferimento è il Piano regolatore generale di Crotone.
«Geograficamente – è spiegato nella relazione illustrativa – il sito si trova dunque a nord della città di Crotone e confina a sud con il Torrente Passovecchio, a est con il mare Ionio, a nord con la fascia della zona che delimita il confine tra la vecchia e la nuova zona industriale di Crotone e a ovest con la trafficata Ss 106, oltre la quale sorgono alcune aziende produttive a ridosso della zona rurale».

Trasformazione dettata dal mercato
«Il Gestore – motiva la ralzazione – ha ravvisato la necessità di apportare delle modifiche sostanziali all’impianto al fine di avere maggiori opportunità in un mercato in continua evoluzione».
«La proposta imprenditoriale si deve ovviamente ritenere – si legge più in là nella relazione – la risultanza di un lungo, complesso, articolato e talvolta sofferto processo decisionale avente molteplici obiettivi, anche fra loro antitetici, quali: la volontà di fornire un servizio di pubblica utilità operando in un campo di estrema importanza come quello del trattamento di rifiuti speciali e in particolar modo per i rifiuti a rischio infettivo provenienti dalle strutture sanitarie (ospedali, poliambulatori,.) vista la difficoltà in questo periodo dell’emergenza Covid 19 a reperire impianti per lo smaltimento; la necessità di garantire ed accrescere gli attuali livelli occupazionali; la volontà di ottimizzare l’inserimento ambientale nell’attuale contesto urbanistico e territoriale, l’ambizione di voler valorizzare gli elevati livelli tecnologici esistenti e/o previsti per l’impianto».
Ecco le modifiche richieste
Le modifiche in ambito civile riguardano essenzialmente gli interventi di: rifacimento della pavimentazione del piazzale; l’adeguamento della rete di raccolta delle acque meteoriche e delle acque nere; l’adeguamento della rete di aspirazione delle arie esauste; la realizzazione della separazione fisica con la società Tecnoa srl; e la messa a dimora di una barriera arborea perimetrale.
L’aggiornamento e le modifiche del layout produttivo riguarderanno invece: la rimozione dell’impianto di selezione esistente all’interno del capannone principale; l’installazione dell’impianto di sterilizzazione dei rifiuti sanitari; l’installazione dell’impianto di lavaggio dei bidoni svuotati e utilizzati per la raccolta dei rifiuti sanitari; l’installazione dell’impianto di recupero mediante gassificazione dei rifiuti organici pericolosi e non.
All’interno del capannone secondario, inoltre, è prevista la realizzazione di una linea di triturazione e lavaggio di rifiuti pericolosi e non; nell’area adiacente la sezione di triturazione è previsto lo stoccaggio dei rifiuti provenienti dall’attività di selezione e cernita e lo stoccaggio delle diverse frazioni merceologiche ottenute dalla selezione e cernita dei rifiuti non pericolosi. Si prevede anche il trasferimento della linea esistente per le attività di riduzione volumetrica, selezione e cernita di rifiuti non pericolosi nel capannone posto sul lato di via Carlo Matteucci; e l’ampliamento dell’area di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi in cassoni scarrabili e in cumuli delimitati e coperti con teli.
Sempre nelle proposte di modifica l’azienda l’installazione di: serbatoi adibiti allo stoccaggio di rifiuti liquidi pericolosi e non; un impianto chimico fisico per il trattamento delle acque reflue prodotte dall’attività e anche da attività terze; un impianto biologico per il trattamento dei rifiuti provenienti dalle pulizie di fosse settiche e similari e altre tipologie di rifiuti; e la richiesta di integrazione dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo individuati nei materiali derivanti da laboratori di analisi cliniche, studi dentistici, ospedali e cliniche.
