La sfida di Cardona: «La Reggina vuole essere un esempio per il Sud»

REGGIO CALABRIA «Io sono un uomo dello Stato, non posso essere legato a nessuno, la mia è una scelta di legalità e trasparenza. Una forma di restituzione per quello che ho avuto da Reggio Calabria: la famiglia, l’istruzione, lo sport». Marcello Cardona, scrive Giuseppe Smorto su Repubblica, «ha tre o quattro vite da raccontare»: arbitro di serie A, questore di Milano, prefetto, ora presidente della Reggina. Che, dopo l’inchiesta che ha travolto l’ex presidente Luca Gallo, riparte con la nuova gestione del patron Felice Saladini, che ha voluto fortemente Cardona per dare un segnale.

Cardona: «La Reggina vuole essere un esempio per il Sud»

L’ex questore scandisce il ritornello «legalità e trasparenza». «Il nostro obiettivo – spiega – è quello di far giocare bene tutte le formazioni: dalla prima squadra all’Under 16. A Pippo Inzaghi abbiamo portato giocatori importanti, ma la prima punta è lui. E sta già dentro questa avventura, e va a fare il bagno in mezzo alla gente».
Per puntare sui giovani è stato chiamato il dg Gabriele Martino, un settantenne «che sa come ricostruire il settore giovanile. Vogliamo essere un esempio per il Sud», aggiunge Cardona, che ricorda l’impegno di Saladini in molti progetti sociali: «Riportare le donne allo stadio, riempire i 22 mila posti, mettere sulla fiancata del bus i Bronzi di Riace nel cinquantenario del loro ritrovamento. E per me, ritrovare l’amaranto che amavo da bambino». L’obiettivo – sottolinea Repubblica – è un progetto a lunga scadenza, e subito un gran campionato di Serie B.