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L’inchiesta

«Gli butto l’acido in faccia alla moglie». L’aggressività della ‘ndrangheta a Roma

Nelle intercettazioni dell’inchiesta Propaggine della Dda romana emerge il modus operandi delle cosche. Minacce a bimbi e donne

Pubblicato il: 03/09/2022 – 10:17
«Gli butto l’acido in faccia alla moglie». L’aggressività della ‘ndrangheta a Roma

ROMA «Io me la prendo coi tuoi perché gliel’avevo detto all’inizio. Lasciami perdere a me. Guarda che io se ci sono i bambini ti prendo i bambini dice…i bambini che servono? Per fargli male solo a questo. Se non ci sono c’è la moglie, c’è la mamma. Ma non è che gliel’ammazzo. Gli butto tanto di quell’acido in faccia alla moglie che quando la guarda deve dire per me per colpa mia». Sono le paroli feroci pronunciate da Antonio Carzo, 62enne considerato dalla Distrettuale romana elemento di spicco della ‘ndrangheta nella Capitale. Parole intercettate dagli inquirenti e immortalate dalle immagini trasmesse in esclusiva dal Tgr Lazio che dimostrano il livello di soggezione che le cosche imponevano nella provincia. Immagini che sono finite all’interno dell’inchiesta “Propaggine”, coordinata dalla Dda romana, contro le cosche che operano nell’area.
Secondo gli inquirenti, Carzo avrebbe ricevuto dalla cosiddetta “Provincia” (organo di vertice della struttura ‘ndranghetistica) il via libera per creare il Locale di Roma.
Gli inquirenti lo hanno monitorato piazzando telecamere e microfoni nel bar che l’uomo frequenta. Ed è qui che pronuncia quelle pesanti minacce, ma anche racconta alcuni passaggi importanti per ricostruire la dinamica dell’organizzazione a Roma. «Con Vincenzo ci vediamo solo se necessario coi suoi cognati – dice in un’altra conversazione -, ma se no stiamo mesi». Occorre, suggerisce, «stare quieti per non attirare l’attenzione».
In un altro capitolo di questa storia criminale finita nel fascicolo dell’inchiesta “Propaggine”, Carzo va direttamente da un debitore del clan a pretendere il “pizzo”, come racconta il sevizio andato in onda del Tgr Lazio. Quando il commerciante vessato smette di pagare, il presunto boss chiede a uno dei figli e a un altro affiliato di dargli una lezione:
«Poi glielo dici…gli devi dire “la prossima volta ti va peggio con l’a…ha detto mio padre che vuole tirarti l’acido in faccia per bruciarti… così capisci con chi hai a che fare…».
In un’altra conversazione, intercettata e ripresa dal servizio, sempre Antonio Carzo parla così con il figlio Vincenzo: «Pure il bazooka pensa che porta. Quello è buono pure … quando si può sotterrare da qualche parte. Sì ma minimo devi avere un pezzo di terra. Un bel pezzo di terra (ridono). Per un coso di quello si prendono 10 anni… 7 si prendono per il Kalashnikov».

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