MILANO Non ha risposto alle domande del gip di Milano Livio Cristofano, Davide Flachi, fermato due giorni fa con altre 13 persone, nell’ambito dell’inchiesta della dda milanese con al centro traffici di droga e armi, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e frodi assicurative. Come Davide Flachi, a capo dell’associazione per delinquere che sarebbe risorta sulle ceneri di quella guidata dal padre Pepè, il boss della Comasina e storico esponente della ‘Ndrangheta in Lombardia morto lo scorso gennaio, tutti gli indagati, eccetto uno, hanno scelto la linea del silenzio. Anche Santo Crea, cugino di Flachi, in cella a Reggio Calabria, stamane si è avvalso della facolta’ di non rispondere E lo stesso dovrebbe fare Franco Terlizzi, ex pugile ed ex ‘naufrago’ dell’Isola dei Famosi e in carcere a Monza, il cui interrogatorio per rogatoria è fissato per domani mattina così come quello di un altro fermato. Sempre domani mattina il giudice Cristofano, a cui i pm milanesi Gianluca Prisco e Francesco De Tommasi, con il loro collega di Pavia Andrea Zanoncelli, hanno chiesto la convalida del fermo e la misura cautelare in carcere, depositera’ il suo provvedimento. Intanto stamane si è tenuto un lungo colloquio tra Terlizzi e l’avvocato Antonino Crea che lo difende assieme al collega Marcello Perillo. «È provato fisicamente – ha spiegato il legale – non ha mangiato ed è sotto pressione psicologica. Ma e’ combattivo, un guerriero… di fatto un ex pugile».
L’intenzione è quella di chiarire la sua posizione ma davanti ai pubblici ministeri titolari dell’indagine.
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