CATANZARO Chiesto il rinvio a giudizio per Pietro Rossomanno, il pastore al centro dell’inchiesta per la morte di Simona Cavallaro. La giovane di 20 anni è morta il 26 agosto dello scorso anno sbranata da un branco di cani nella pineta Monte Fiorino a Satriano.
Il pastore è ritenuto dagli inquirenti responsabile di quanto accaduto e per questo è accusato di omicidio colposo. I cani, infatti, facevano parte del gruppo messi a difesa del gregge di pecore di proprietà di Rossomanno. Da qui l’accusa anche di introduzione e abbandono di animali e di invasione e occupazione abusiva di terreni.
Ora il pastore dovrà presentarsi il prossimo 27 settembre davanti al Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Catanzaro per rispondere di quelle accuse.
Per quanto accaduto la Procura di Catanzaro ha indagato anche la madre del pastore, Maria Procopio. Per lei l’accusa è invasione e occupazione abusiva dei terreni. Questo perché, secondo gli inquirenti, in un terreno in località Cantone a Satriano è stato rinvenuto un fabbricato rurale adibito ad azienda zootecnica e a civile abitazione intestato a Rossomanno, in cui entrambi vivevano.
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