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La destra al governo e la sfida dei diritti civili

Se i sondaggi rispondono al vero, e ovviamente la verifica reale la daranno i voti, il centrodestra andrà al governo del Paese, con guida Fratelli d’Italia.Prescindendo da previsioni e prefiche ch…

Pubblicato il: 09/09/2022 – 16:00
di Mario Campanella*
La destra al governo e la sfida dei diritti civili

Se i sondaggi rispondono al vero, e ovviamente la verifica reale la daranno i voti, il centrodestra andrà al governo del Paese, con guida Fratelli d’Italia.
Prescindendo da previsioni e prefiche che annunciano breve durata e cataclismi, la coalizione dovrà affrontare, oltre alla crisi economica preminente, anche la questione dei diritti civili, che riguardano complessivamente tutta la popolazione.
Il centrosinistra accusa gli avversari di voler cancellare la 194, in vigore da 44 anni, e le unioni civili, la cui approvazione è più recente, oltre a boicottare i principi del ddl Zan sull’omofobia.
La 194, al di là di qualche dichiarazione irresponsabile (un esponente di Fdi proponeva un cimitero dei feti..) è una grande legge. Ha ridotto nel tempo gli aborti, eliminato le vergognose pratiche abusive che costarono la vita a molte donne. Se applicata integralmente è una misura a sostegno della maternità, prevedendo un ruolo forte dei consultori (purtroppo oggi carenti di personale) nella prevenzione, nel supporto psicologico a chi vuole portare a termine la gravidanza, nella diffusione di una cultura della contraccezione la cui utilità è sempre attuale.
Le unioni civili rappresentano un altro punto di positività ineludibile, consentendo alle persone omosessuali di potersi unire legalmente.
La reversibilità delle pensioni, l’eredità automatica, la mutua assistenza sono aspetti immutabili.
Diverso il discorso sul ddl Zan, ormai decaduto e troppo divisivo.
Non decade, però, il bisogno di una normativa che punisca le espressioni omofobiche, ancora tristemente presenti, e possa diffondere un messaggio di accettazione di una condizione normale, assolutamente soggettiva e piena di tutti i diritti costituzionali connessi.
Se la maggioranza saprà difendere le prime due leggi e riuscirà a collaborare con le atre forze politiche per una norma condivisa sull’omofobia avrà dato prova di maturità e modernità.
Le identità e i valori non vengono scalfiti dai diritti.
Un tema a parte è il fine vita, sul quale bisognerebbe ragionare con pacatezza, arrivando a una legiferazione che tenga conto del rispetto della dignità umana.
Una sfida stimolante attende, dunque, il centrodestra, che avrà l’occasione per dimostrare, con senso di responsabilità, di appartenere a un presente che respinge le oscurità.
*Giornalista

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