Porto d’armi, il Tar annulla il diniego di rinnovo «senza giusto motivo»
Accolto il ricorso di un cittadino che si era visto negare il rinnovo del permesso: «Basato su fatti già valutati in precedenza»
CATANZARO Il rinnovo del porto d’armi non può essere negato quanto basato su fatti già valutati in fase di precedente autorizzazione. Con questa motivazione il Tar Calabria ha annullato il provvedimento di rigetto di istanza di rinnovo del porto d’armi presentato da un cittadino per uso sportivo. Con sentenza n. 1540 del 21 settembre 2022, i giudici amministrativi calabresi, hanno così accolto la tesi dell’avvocato Achille Morcavallo che difendeva gli interessi del cittadino.
La vicenda
Un cittadino già titolare di porto di armi per uso sportivo ne richiedeva rinnovo all’amministrazione. Quest’ultima comunica i motivi ostativi rilevando fatti relativi ad anni precedenti. Il cittadino evidenzia come detti fatti sono stati superati ovvero risultano irrilevanti ai fini del giudizio di affidabilità per il possesso delle autorizzazioni di polizia.
L’amministrazione ritiene fondate le osservazioni del privato e concede il rinnovo per uso sportivo. Alla scadenza l’interessato presenta nuova richiesta che la stessa amministrazione sulla base dei medesimi elementi ritiene non accoglibile.
Da qui la decisione dell’interessato di presentare ricorso al TAR Calabria, con il patrocinio dell’avvocato Morcavallo, lamentando l’eccesso di potere nella valutazione della domanda di rinnovo da parte dell’amministrazione.
Infine il Tar ha accolto il ricorso annullando il diniego di rinnovo sulla scorta del principio che l’amministrazione non può negare il rinnovo della licenza in considerazione di elementi già tenuti in considerazione precedentemente senza spiegare in alcun modo il diverso orientamento.