La campana del sisma del 1908 restituita al vescovo di Reggio
Il comandante dei carabinieri Tutela patrimonio culturale ha consegnato il bene a monsignor Morrone. È stato recuperato in una casa privata nel Vibonese

REGGIO CALABRIA Una campana in bronzo risalente all’Ottocento. È il bene che è stato restituito dai carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza all’Arcivescovo di Reggio Calabria Fortunato Morrone. La campana un tempo facente parte della Chiesa intitolata a Sant’Antonio da Padova, esistita nel Villaggio di Belfatto del già Comune di Gallico – oggi quartiere della Città Metropolitana di Reggio Calabria – era andata dispersa a seguito del catastrofico sisma del 1908 che interessò le città di Reggio Calabria e di Messina. Il devastante terremoto distrusse interamente la chiesta stessa.

La consegna della campana è avvenuta oggi (28 ottobre) alle 11 nel Museo Diocesano “Monsignor Aurelio Sorrentino” ubicato nel complesso architettonico dell’Arcivescovado. All’evento erano presenti – oltre a Morrone, arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova e presidente della Conferenza Episcopale Calabra – il tenente Giacomo Geloso, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza e le massime Autorità Civili, Militari e Religiose provinciali e cittadine.
Il recupero della campana
Il recupero della campana rappresenta il risultato della stretta sinergia che ha caratterizzato le attività condotte dai Reparti Speciali dell’Arma e dell’Arma territoriale, nel caso specifico rispettivamente rappresentati dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza e dalla Stazione Carabinieri di San Nicola da Crissa in provincia di Vibo, a seguito del rinvenimento del bene in un casolare ubicato nella periferia di un piccolo centro vibonese.
Le successive indagini, grazie ad una accurata attività di ricerca svolta sulle Banche Dati di cui dispone il Comando Tutela Patrimonio Culturale, alle acquisizioni di fonti informative, ma soprattutto ai determinanti riscontri emersi nell’Archivio Diocesano di Reggio Calabria, consentivano di ricondurre il bene culturale, senza alcun dubbio, a quello andato disperso durante il sisma del 1908, che tanti morti causò nelle città di Reggio Calabria e di Messina.
Le indagini, condotte dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza e coordinate dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia Camillo Falvo, hanno permesso di deferire in stato di libertà una persona, ritenuta responsabile del reato di ricettazione, e di recuperare il bene che si trovava conservato in una abitazione privata.
Le attività svolte, oltre ad assicurare il recupero ed a preservare l’integrità della campana, di grande valore simbolico per la comunità religiosa reggina, hanno consentito di poter restituire il bene all’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, che lo custodirà all’interno del Museo Diocesano.