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Proposta di legge sul “supplente”, verso il Consiglio di lunedì tra i tormenti del centrodestra

I retroscena parlano di testo “saltato” in nottata e ora di nuovo in salvo. Ma nella maggioranza la discussione resta serrata

Pubblicato il: 19/11/2022 – 14:57
Proposta di legge sul “supplente”, verso il Consiglio di lunedì tra i tormenti del centrodestra

LAMEZIA TERME L’apparenza può ingannare. Il fiume di comunicati che dalla maggioranza in queste ore si stanno producendo in difesa della proposta di legge regionale sul consigliere “supplente” – già ribattezzata “moltiplica poltrone” – non è in realtà la prova di una coalizione granitica. Non è una prova soprattutto alla luce di quanto trapela da fonti del centrodestra, che riferiscono che ieri a mezzanotte la normativa era di fatto “saltata” per le tante perplessità e, in alcuni casi, anche le decise contrarietà manifestate da settori della maggioranza. A quanto si apprende oggi invece, “passata la nottata”, sarebbero in atto nuovi ripensamenti, ma questo non toglie che nel centrodestra sia ancora in atto la discussione, anche serrata, sull’opportunità di portare lunedì in Consiglio regionale la proposta di legge per l’approvazione.

Le “resistenze” nella maggioranza

Sono del resto varie le ragioni che cozzano contro questa opportunità, secondo quanto filtra dai conciliaboli dei dirigenti di un centrodestra che su questo punto in realtà rischia la prima seria frattura della legislatura. Una di queste ragioni è la gogna mediatica nella quale si rischia di far ripiombare ancora una volta la Calabria, e questo sarebbe uno dei motivi per cui la proposta sul consigliere “supplente” a esempio non starebbe appassionando più di tanto (eufemismo…) il presidente della Regione e leader della coalizione Roberto Occhiuto. In più, ci sarebbero anche le “resistenze” – più individuali che politiche, per la verità – di alcuni consiglieri ad avallare una proposta che potrebbe premiare, con il gioco delle surroghe, anche avversari diretti sui territori. C’è poi da scogliere il nodo Lega, che non ha messo la firma in calce al testo e che continua a non esprimersi a mezzo stampa, a conferma di uno schieramento non perfettamente allineato. La tesi, del resto, è che la figura del consigliere “supplente” e la conseguente forzatura legislativa nasca essenzialmente dai “desiderata” di Fratelli d’Italia, che in questo modo aiuterebbe il capogruppo Peppe Neri a entrare in Giunta e consentirebbe al sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, peraltro inizialmente favorito all’ingresso in Cittadella, di entrare in aula per la sospensione di Neri da consigliere. Gli “ultras” della legge comunque non demordono, parlando di attacchi strumentali a parte delle opposizioni, di testo che non aggiunge un euro di spesa al bilancio della Regione, e di rischio impugnabilità praticamente inesistente, se si considera che in altre parti d’Italia – l’esempio che viene generalmente portato avanti è quello della Lombardia – il consigliere supplente è giù realtà e nessuno grida allo scandalo.

Gli “ultras” del centrodestra

Ma nella maggioranza di centrodestra non tutti sono “ultras”, e questi ultimi ieri – riferiscono fonti accreditate della maggioranza – a un certo punto sembravano aver preso il sopravvento, al punto che qualcuno avrebbe persino iniziato a ragionare su come, in aula, lunedì, cavarsi d’impaccio con una formula di rinvio ecumenica che salvasse “capra e cavoli”. Questi ragionamenti oggi si sarebbero in realtà diradati ma nel centrodestra la riflessione sul “supplente” è ancora profonda. E probabilmente si tratterà di aspettare lunedì per sapere cosa succederà. (redazione@corrierecal.it)

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