Sciolti per infiltrazioni della ‘ndrangheta i comuni di Anzio, Nettuno e Cosoleto
Nei due comuni in provincia di Roma nel febbraio scorso era stato individuato un distaccamento dal “locale” di Santa Cristina d’Aspromonte

ROMA Il Consiglio dei ministri – su proposta del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi -, in considerazione delle accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata, ha deliberato «lo scioglimento dei consigli comunali di Cosoleto (Reggio Calabria) e Anzio (Roma) e l’affidamento della gestione degli enti a commissioni straordinarie appositamente nominate per un periodo di 18 mesi». Affidata a una commissione straordinaria anche la gestione del Comune di Nettuno (Roma), il cui Consiglio comunale è stato già sciolto il 30 giugno 2022 in quanto non ha approvato il rendiconto di gestione del 2021.
Il controllo della ‘ndrangheta
A febbraio, i carabinieri eseguirono misure cautelari nei confronti di 65 indagate, ad alcune delle quali contestato di far parte di una ‘locale’ di ‘Ndrangheta, una articolazione sul territorio dei comuni di Anzio e Nettuno distaccamento dal ‘locale’ di Santa Cristina d’Aspromonte, composto in gran parte anche da appartenenti a famiglie di ‘Ndrangheta originarie di Guardavalle, che si ipotizza avesse assunto il controllo del territorio nel litorale a Sud di Roma, riuscendo a infiltrarsi nelle pubbliche amministrazioni e gestendo operazioni di narcotraffico internazionale.