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Carovita, speculazione, salari da fame. L’Usb Cosenza partecipa allo sciopero nazionale

«Cosenza insieme ad altre province del sud risulta essere tra le più care con un tasso di inflazione che supera il 16%»

Pubblicato il: 02/12/2022 – 12:37
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Carovita, speculazione, salari da fame. L’Usb Cosenza partecipa allo sciopero nazionale

COSENZA «Da circa tre anni i grandi colossi della sanità privata, dell’industria bellica e dell’energia aumentano vertiginosamente i propri profitti e, dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, l’inflazione ha raggiunto percentuali esorbitanti. In particolare, i beni alimentari risultano i più colpiti dai rincari e se la media nazionale si attesta intorno al 13%, Cosenza insieme ad altre province del sud risulta essere tra le più care con un tasso di inflazione che supera il 16%». A scriverlo, in una nota, l’Usb Cosenza. «Sempre più persone e famiglie non riescono a fare la spesa mentre la solita piccola fetta di speculatori si arricchisce e si prende tutto», si legge nella nota. « In questo scenario, ogni cosa aumenta velocemente ma l’Italia rimane ultima per quanto riguarda il rapporto tra salari e costo della vita, negli ultimi trent’anni gli stipendi non solo non hanno subito variazioni positive, sono addirittura diminuiti. Possiamo ben capire perché per molte famiglie il reddito di cittadinanza è così diventato unico sostegno ed una vera e propria forma di sopravvivenza, ma anziché arginare i maxi profitti dei grandi gruppi d’interesse, il Governo Meloni pensa a portare avanti una crociata contro i poveri».

«Nei territori come la Calabria la perequazione delle risorse risulta sempre più iniqua e dopo esser stati affamati, per decenni, adesso l’unica cosa che la classe politica riesce a fare è umiliarci. L’idea di creare nuovi posti di lavoro e di garantire il rispetto dei diritti sociali e dell’ambiente è ben lontana dalla volontà di chi pensa solo ad individuare nuovi nemici che, guarda caso, sono impersonificati da disoccupati, poveri e migranti. A chi vuole solo la guerra, la povertà, la “selezione naturale” noi rispondiamo che non pagheremo tutto questo. Caro energia, carovita, devastazione e smantellamento dei diritti sociali hanno il vostro nome».
«Ci ritroveremo domani, 3 Dicembre, nelle piazze romane per gridare la nostra opposizione a questo governo e alle politiche del profitto ad ogni costo. Siamo la parte del paese che non può più sostenere questa situazione. Insieme, per prenderci ciò che ci spetta».

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