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L’ALLARME

Dissesto idrogeologico, il caso limite di Paludi. Graziano: «Senza fondi, senza risposte alla popolazione mi dimetto» – FOTO E VIDEO

Il territorio segnato dalle cicatrici lasciate dall’acqua. Grande paura per uno smottamento che ha lambito il paese. Il sindaco: «La Regione ci aiuti»

Pubblicato il: 07/12/2022 – 7:39
di Luca Latella
Dissesto idrogeologico, il caso limite di Paludi. Graziano: «Senza fondi, senza risposte alla popolazione mi dimetto» – FOTO E VIDEO

PALUDI Quella di Stefano Graziano è la disperazione di un sindaco, uno dei tanti primi cittadini dei piccoli comuni delle aree interne. Un uomo che non sa più a quale santo votarsi per riuscire a fornire risposte semplici, quotidiane – i servizi sono già una chimera – ai suoi concittadini. Figuriamoci a quelle straordinarie.
L’ondata di maltempo che ha flagellato la costa jonica è passata, ma sono ben visibili le cicatrici lasciate dalle acque sui territori. “Sfregi” che potrebbero trasformarsi in segni indelebili, cronici, come tanti altri se non “curati”. Frane, smottamenti, strade che definire dissestate è un eufemismo, hanno letteralmente mandato in tilt il comparto agricolo e zootecnico di un’area importante della Presila jonica.
E così martedì mattina il sindaco di Paludi, accompagnato da Giuseppe Sommario, agente della polizia locale, ha iniziato a fare la conta dei danni nel corso di una lunga perlustrazione del territorio.

Lunghi tratti di strade comunali e provinciali ormai impraticabili, stanno isolando famiglie, impedendo l’accesso alle coltivazioni ed agli allevamenti, tra la disperazione dei produttori e degli allevatori locali. Tutti, in fila peraltro, a chiedere aiuto al sindaco, vero, unico parafulmine delle comunità come quella di Paludi.
Graziano sta meditando di mollare e di consegnare la fascia al prefetto perché non riesce più, con il “misero” bilancio, a fornire risposte, soprattutto nel campo della straordinarietà come possono essere i danni – circa 900 mila euro stimati approssimativamente – lasciati dal maltempo dei giorni scorsi. A monte di Paludi, il località Curto, un imponente smottamento ha rischiato di concludere la sua corsa nel centro abitato, portando con sé fango e detriti. E sarebbe stata una tragedia.

La tragedia sfiorata

«Abbiamo rivisto e vissuto, in alcuni momenti, le scene di Ischia – racconta Stefano Graziano al Corriere della Calabria – perché i detriti sono comunque arrivati tra le case. Con la polizia locale e i dipendenti comunali eravamo in giro a monitorare la situazione. Oggi i “risultati” sono sotto gli occhi di tutti. E molti problemi li abbiamo superati in quei giorni grazie all’impegno del Comune ed alla forza lavoro di Calabria Verde che ci ha aiutati a mettere in sicurezza il centro abitato. Durante la pioggia siamo stati isolati per via di frane sulle strade provinciali 250 e 191. Con la collaborazione del presidente della Provincia, sulle due arterie siamo riusciti a ripristinare il transito in modo precario.

Stefano Graziano, Sindaco di Paludi

«Sindaco unico parafulmine dei problemi»

«Le strade comunali – prosegue il primo cittadino di Paludi – e la nostra è una comunità rurale, sono in condizioni critiche.  Adesso siamo alla resa dei conti e come spesso accade il sindaco è il parafulmine di tutti i problemi perché tutti si rivolgono ai primo cittadino che deve fronteggiare le tante richieste con le poche risorse del bilancio comunale. L’ente non può intervenire con risorse proprie che non ha, abbiamo le strade interrotte e giustamente gli allevatori e gli agricoltori che non riescono a raggiungere le loro aziende bussano alle porte del Comune».

«La Regione ci aiuti»

«Non possiamo permetterci il lusso di ritardare gli interventi di ripristino. Da sindaco – dice ancora – mi sto attivando per chiedere aiuto alla Regione. La mia amministrazione comunale sta chiedendo aiuto ad imprese per interventi di somma urgenza nelle situazioni più critiche, come le famiglie rimaste isolate. C’è però bisogno di intervenire massicciamente per ripristinare la viabilità e provare ad evitare i prossimi disastri. La mancanza di operai idraulico-forestali, di manutenzione ordinaria, portano a risultati come questi. Si tratta, è vero, di eventi eccezionali ma se a questi sommiamo la pressoché assente manutenzione ordinaria a causa della ristrettezza dei fondi a disposizione, poi gli effetti collaterali del maltempo lasciano cicatrici. Fortunatamente non contiamo vittime e case distrutte, contiamo purtroppo i danni alla viabilità comunale e rurale che ammontano a 8-900mila euro, solo sulle strade di competenza comunale. Cercheremo di incontrare il presidente della Regione e l’assessore all’Agricoltura che ci hanno già offerto disponibilità immediata per la sistemazione del centro abitato con gli operai di Calabria Verde, ma c’è comunque bisogno di intervenire immediatamente perché i problemi li viviamo adesso».

«Burocrazia pachidermica, se non risolviamo i problemi rimetto il mandato»

«Non possiamo permetterci di perdere tempo, sono necessari interventi eccezionali e celeri. Con la Regione ne parleremo nei prossimi giorni, se sarà necessario chiederemo un incontro al prefetto perché noi sindaci ci troviamo con le mani legate ed il cittadino ha necessità immediate. In tutti questi passaggi sarà fondamentale la sburocratizzazione che rallenta le pratiche. Non possiamo aspettare che arrivino i fondi, che poi siano iscritti a bilancio, che si progetti quel determinato intervento, che si pubblichi la gara: passerebbero anni. E non possiamo permettercelo perché nel frattempo i cittadini, ormai stanchi, potrebbero decidere di abbandonare il lavoro nei campi. E per una comunità come quella paludese che si poggia sull’agricoltura, peraltro già colpita da forte spopolamento, sarebbe la fine. Se non possiamo garantire alla gente di andare a lavorare, e da sindaco pretendo risposte chiare e immediate, mediterò di rimettere il mio mandato». (l.latella@corrierecal.it)

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