Finalmente, dopo quasi 13 anni di commissariamento della sanità calabrese conosciamo l’entità del debito complessivo. Meno di un miliardo di euro, che diventeranno ancora meno nell’accertamento finale. Roberto Occhiuto, dopo una sfilza di commissari (alcuni veramente patetici) succedutisi riesce a dare sostanza e certezza alla passività dei conti calabresi. Una sanità pubblica che centrodestra e centrosinistra hanno amministrato male, molto male, negli ultimi venti anni. Con una tradizione consolidata di bilanci orali e false comunicazioni che spesso ha indotto in errore la classe politica. Doris Lo Moro, certamente persona perbene, arrivò da assessore regionale della giunta Loiero ad eliminare addirittura i ticket sulla base di notizie inveritiere che davano la nostra Regione in avanzo economico. Insieme ai politici i grandi imputati dovrebbero essere tanti burocrati che, con esasperazioni di cui è meglio tacere, hanno contribuito al disastro favorendo, in alcuni casi dolosamente, interessi privati non certo leciti. Ne parla ampiamente anche Carlo Guccione nel suo libro denuncia “Amara verità”. L’operazione svolta dal presidente Occhiuto, con il prezioso conforto della Guardia di finanza, ha realmente un significato storico. Apre le porte a una strada che potrà portare all’uscita del commissariamento, uno strumento inefficace che ha avuto soltanto l’effetto collaterale di aumentare l’imposizione fiscale non risolvendo alcun problema. Se qualcuno poteva pensare che Occhiuto risolvesse in un anno un problema del genere sbagliava clamorosamente. Era prima indispensabile fare la conta esatta del deficit per poi rilanciare compiutamente sui programmi e sulle intese. Ora arriveranno gradualmente le assunzioni, si progetterà la rimodulazione dei servizi, si potrà procedere a un risanamento effettivo che consenta di poter disporre di una buona sanità. Spetta alla magistratura verificare i reati, i doppi e tripli pagamenti, il totale arbitrio che in alcune aziende si è realizzato per il connubio tra pessima politica e pessima dirigenza. Spetterà ad Occhiuto completare l’opera e chiedere in breve tempo a Roma la fine di un’emergenza che ha portato solo danni. Per rinnovare realmente la Calabria.
*Giornalista
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