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sanità e polemiche

Medicina e “Dulbecco”, anche l’Università di Catanzaro ricorrerà al Tar

Il rettore della “Magna Graecia” De Sarro al Consiglio comunale “aperto”: il riconoscimento della Mater Domini esiste, non si discute

Pubblicato il: 16/01/2023 – 14:39
Medicina e “Dulbecco”, anche l’Università di Catanzaro ricorrerà al Tar

CATANZARO «Per le vie legali quello che compete all’Università sarà fatto». Lo ha detto il rettore dell’Umg di Catanzaro, Giovanbattista De Sarro, parlando con i giornalisti a margine del Consiglio comunale “aperto” sui temi legati alla nascita della seconda facoltà di medicina in Calabria.
De Sarro ha reso noto che anche l’Università di Catanzaro farà ricorso al Tar contro i recenti provvedimenti regionali: «Uno è uguale a quello del Comune, l’altro – ha aggiunto il Rettore – riguarda prevalentemente l’integrazione, il riconoscimento dell’azienda Mater Domini che è sotto gli occhi di tutti e esiste da tanto tempo. Ognuno ci può scrivere di sopra ma credo che le leggi devono essere studiate e non interpretate a uso e consumo». De Sarro ha comunque spiegato che quella che sorgerà a Cosenza «non è una seconda medicina, è raddoppiare un corso di laurea già esistente, è un percorso differente da quello che c’è a Catanzaro. Da un punto di vista campanilistico io sono contrario, da un altro punto di vista noi stiamo combattendo per l’integrazione che è la parte più importante e fare troppa resistenza non sempre è una buona risoluzione, peraltro la mia esperienza è che, anche quando mi sono schierato contro, hanno fatto sempre quello che hanno voluto. L’unico modo è combattere legalmente».
Il rettore ha anche specificato la sua posizione all’interno del Coruc, respingendo le critiche per aver assunto un atteggiamento troppo debole nella difesa degli interessi dell’Università di Catanzaro: «Io avevo prima interpellato gli altri colleghi, votare contro non avrebbe portato nessun beneficio, la conoscevano tutti la mia posizione. Ognuno – ha rilevato De Sarro – può interpretare l’astensione come vuole, ma quella voleva assumere il significato di un ulteriore dialogo più che altro per l’integrazione, non per quello che tutti i colleghi rettori sanno e sanno benissimo. D’altro canto loro mi avevano detto che avrebbero votato in una certa direzione, quindi perché continuare a fare la guerra? Lo sapevamo. Certo è un diniego, altrimenti avrei votato a favore». Infine, un passaggio sibillino: Il giochi per medicina a Cosenza «erano fatti da tempo tempo, veramente da tanto tempo», ha concluso De Sarro. (a.c.)

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