CATANZARO L’amministrazione comunale di Catanzaro “non risponde alle interrogazioni o risponde in modo in veritiero”. Lo denuncia il consigliere comunale di opposizione Stefano Veraldi, che riferisce di aver scritto al prefetto Ricci “per segnalare un increscioso episodio omissivo che purtroppo si verifica presso l’amministrazione comunale di Catanzaro”. Nella lettera Veraldi osserva: “Come noto l’articolo 43 del decreto legislativo 267/00 al comma 3 riconosce ai consiglieri comunali la facoltà di presentare interrogazioni e ogni altra istanza di sindacato ispettivo, alle quali il sindaco o gli assessori da esso delegati, devono dare risposta entro 30 giorni. Purtroppo, devo segnalare che molto spesso – nonostante i ripetuti solleciti – nessuna risposta sia fornita dall’amministrazione comunale e talvolta riscontra le interrogazioni con motivazioni ed argomentazioni così palesemente infondate da apparire totalmente strumentali. Nella specie il sottoscritto ha formalmente depositato, in data 26 ottobre 2022 apposita interrogazione (che allego) concernente “ Affidamento di attività o servizi mediante convenzione”. L’amministrazione ha riscontrato in data 17 gennaio 2023 con una risposta connotata da un contenuto “palesemente” inveritiero, al punto da indurmi a presentare una controdeduzione in data 18 gennaio 2023. Dopo oltre due mesi – rileva Veraldi – nessuna risposta mi è stata fornita in merito, nonostante la problematica oggetto di interrogazione sia ancora in essere. Oltre alla grave omissione appena descritta, la quale sostanzia una palese violazione del “ Regolamento del Consiglio Comunale “ devesi rappresentare al contempo una illegittima compressione dei diritti dei consiglieri, cosi come sanciti appunto dall’art.43 del Testo Unico degli Enti (Tuel). Per tutto quanto sopra esposto, sono a richiedere un suo autorevole intervento volto a stigmatizzare l’illegittimità commessa dall’amministrazione comunale di Catanzaro, sollecitando tutti gli atti dovuti ed un maggiore rispetto – da qui in avanti – per i diritti di tutti i consiglieri, ancor più gravi in quanto rivolte non a singoli soggetti, ma ai rappresentanti istituzionali dell’intera cittadinanza”
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