L’affondo della Corte dei Conti: «In Calabria diffuso illecito nell’impiego del denaro pubblico» – VIDEO
La relazione del procuratore contabile: «Si confermano il vulnus della sanità e il condizionamento della ‘ndrangheta»

CATANZARO «L’attività investigativa puntualmente svolta dalla polizia giudiziaria e gli esiti dell’istruttoria disegnano una complessa condizione di diffuso illecito nell’impiego di denaro pubblico in Calabria». Lo riferisce la Procura regionale della Corte dei Conti della Calabria nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 della giustizia contabile, inaugurazione in corso a Catanzaro. «L’approfondimento di alcuni dei temi presi in esame – si legge nella relazione del procuratore contabile, Romeo Ermenegildo Palma – ha consentito di cogliere significative mutazioni dell’iniziativa funzionale all’illecito che trova ampio spazio in settori in cui più deciso è stato l’impulso ad accelerare la spesa. Il riferimento è alla sanità regionale, in considerazione della frequenza e della reiterazione dee fattispecie dannose, nonché dell’entità dei danni contestati. Si tratta di un settore in cui alta ancora sarà l’attenzione della Procura regionale tenuto conto dell’ingente flusso di denaro finalizzato, tra le altre, all’integrazione del sistema di infrastrutture ospedaliere con la creazione di nuovi presìdi sul territorio e contestualmente con l’ammodernamento della rete esistente. E ciò nell’evidenza dell’interesse delle organizzazioni criminali a intercettare tali disponibilità tramite condizionamenti ambientali sia in fase di aggiudicazione illecita di appalti e subappalti sia co l’imposizione di forme di collaborazione elusive dei criteri di sbarramento posti dalla normativa di riferimento (nolo a caldo, nolo a freddo, forniture)».
E ancora – aggiunge la Procura della Corte dei Conti – alla luce delle risorse pubbliche provenienti dall’Ue e dallo Stato di cui «da diversi lustri» la Regione Calabria è destinataria, «i dati di crescita del Pil regionale forniscono l’evidenza del disallineamento con i risultati attesi nonostante l’impiego dei flussi di spesa sia stato indirizzato in settori (sostegno alle politiche infrastrutturali e alle politiche agricole) in cui più alto è l’effetto atteso di moltiplicazione della ricchezza. Sotto altro profilo, non è recessivo rilevare come nel tessuto economico e sociale regionale sia storica, pervasiva e costante la presenza mafiosa, come testimoniato dalla attenta e qualificata iniziativa delle Procure ordinarie a conferma del forte condizionamento criminale anche della corretta gestione delle risorse pubbliche. Il che, in ogni evidenza – prosegue la Procura della Corte dei Conti – è indice di rallentamenti nella spesa e/o di patologie da indagare».
Sul piano dei dati, dalla relazione della Procura regionale della Corte dei Conti emerge che «l’esito dell’attività investigativa e istruttoria svolta dall’ufficio fotografa una sostanziale continuità della natura e della tipologia delle iniziative illecite per le quali è stata promossa l’azione di responsabilità, e una maggiore rilevanza dei danni contestati: nell’anno sono stati depositati atti di citazione per l’importo di euro 117.488.961 con un incremento del 48% rispetto al 2021)». (c. a.)