CROTONE A quasi un mese dal terribile naufragio a largo di Steccato di Cutro, le ricerche dei dispersi non si arrestano, tutt’altro. Un concetto ribadito anche oggi ai giornalisti che, a Crotone, hanno assistito all’arrivo in Prefettura di Vittorio Aloi, comandante della Capitaneria di Porto di Crotone, di Giuseppe Frisenda della Protezione Civile Calabria, ma anche del Presidente della Provincia di Crotone Sergio Ferrari e il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso.
«Continuiamo fino a nuova disposizione, sono ormai tre settimane ma è ancora come se fosse per noi il primo giorno». «Facciamo il nostro lavoro – ha spiegato Giuseppe Frisenda – facciamo il nostro dovere, stiamo provando a fare di tutto. Abbiamo anche attivato delle unità cinofile, l’azienda Calabria Verde per vedere anche se sotto la Poseidonia si trova qualche corpo insomma. Stiamo attivando tutto il possibile su terra ovviamente col coordinamento della Guardia Costiera e con tutte le altre forze dell’ordine presenti sul campo».
Quello organizzato oggi in Prefettura a Crotone è stato l’ultimo di una serie di incontri fondamentali per coordinare le attività di ricerca. «Confermiamo – ha spiegato Aloi – che l’intenzione dello Stato, nella fattispecie della Prefettura che ci passa queste direttive, è di proseguire nell’attività di presidio della zona e di ricerca h24 sul posto». «Finché non verranno ritrovati tutti i dispersi e non ci sarà comunque una ragionevole speranza di ritrovarli, si andrà avanti».
Ancora segnato dalla terribile tragedia di quasi un mese fa, stamattina all’incontro era presente anche il primo cittadino di Cutro. «Ovviamente le ricerche continueranno – ha detto – fino a quando almeno non verranno fuori queste povere vittime, si va ad oltranza». Tra le ipotesi, poi, c’è la possibilità che le salme ancora presenti al Palamilone saranno riportate a Cutro, così come confermato da Ceraso. «Parliamo di quelle che non saranno trasferite nei luoghi dei loro parenti. Abbiamo già allestito 850 mq di terreno che si presta, da subito, all’inumazione». (redazione@corrierecal.it)
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