CATANZARO «Il problema della gestione dei rifiuti in Calabria deve essere affrontato con serietà ed urgenza per la tutela dell’ambiente e per la lotta alla crisi climatica, per la salvaguardia della salute di tutti i cittadini e per consegnare un futuro diverso alle giovani generazioni, ma anche per creare opportunità di lavoro significative nella nostra Regione». È quanto ha affermato questa mattina la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta, nel corso dell’incontro sul tema “La transizione ecologica in materia di rifiuti: i cantieri calabresi”, organizzata da Legambiente Calabria, con il supporto di Conai, ed in collaborazione con l’Università Magna Graecia di Catanzaro che ha ospitato l’evento. «I rifiuti se correttamente gestiti – ha detto Parretta – rappresentano una preziosa risorsa. L’incontro odierno all’Umg, cui seguiranno altri eventi sia all’Unical (Cosenza) che all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, organizzati con il supporto del Conai, si propone di individuare, insieme a tutti gli attori coinvolti, la direzione giusta per incrementare la raccolta differenziata di qualità e raggiungere gli obiettivi europei. Ci proponiamo, quindi, di aprire una riflessione approfondita sui cantieri dell’economia circolare attraverso la realizzazione, in Calabria, di un sistema impiantistico moderno ed efficiente, strutturato sulla gestione integrata dei rifiuti urbani e con una logica di filiera, basata sul criterio di prossimità che concretizzi, finalmente, i principi contenuti nel Piano regionale dei Rifiuti aggiornato nel 2022 rimasti sinora, per molti aspetti, un esercizio teorico».
Nell’aprire i lavori, il presidente del circolo Legambiente Catanzaro, Andrea Dominijanni ha lanciato la proposta di istituire un tavolo di lavoro sull’economia circolare con la partecipazione del Comune di Catanzaro, della Regione Calabria, dell’Ateneo e di Legambiente: «Servirà per orientare chi cerca occupazione verso il lavoro green – ha detto Dominijanni -. L’idea è quella di poter utilizzare le competenze professionali in materia ambientale ottenute attraverso un corso di laurea triennale come quello avviato dall’Umg o di un diploma superiore, negli istituti scolastici ad indirizzo ambientale. Tutto ciò al fine di un ingresso rapido nel mercato del lavoro”. I temi e gli obiettivi dell’incontro, illustrati dalla presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta, hanno dato poi spazio al confronto con i diversi interventi in programma. Per Conai è intervenuta Maria Concetta Dragonetto, referente per i progetti nel Sud: «Il fatto che la corretta raccolta dei rifiuti in Regione sembri migliorata – ha detto – è un ottimo segnale: testimonia anche il fatto che la raccolta differenziata è sempre più un’abitudine radicata nei cittadini. Restano comunque grandi aree di miglioramento, in particolare a Crotone e Reggio Calabria, dove la raccolta deve crescere in qualità per facilitare il riciclo. E la Regione Calabria soffre ancora, come altre Regioni del Mezzogiorno, di una preoccupante carenza di impianti soprattutto per il trattamento della frazione organica». Particolarmente significativo l’impegno dell’Umg di Catanzaro sui temi ambientali e sulla formazione dei futuri esperti in materia che andranno a svolgere i cosiddetti “Green Job”, all’interno dei laboratori di ricerca, di supporto alle aziende pubbliche e private, ecc. È il caso, infatti, del Corso di Studi in Scienze Biologiche per l’Ambiente, introdotto nell’anno accademico in corso, in cui, come illustrato dalla docente Stefania Bulotta, presidente del Corso di Studi, ha ottenuto l’introduzione dei tirocini curriculari già dal primo anno e l’aumento delle ore nelle attività di laboratorio. «Un impegno, quello dell’Umg per l’ambiente, che si esplica anche nell’attività della Rsu, la Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile, la cui finalità principale – come spiegato dalla docente dell’Umg, Maria Colurcio, delegato della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS) – è la diffusione della cultura e delle buone pratiche di sostenibilità, sia all’interno che all’esterno degli Atenei (a livello urbano, regionale, nazionale, internazionale), in modo da incrementare gli impatti positivi in termini ambientali, etici, sociali ed economici».
Sono intervenuti anche Pasquale Lepore, Officine sostenibili società benefit s.r.l. Nel corso della tavola rotonda, sono intervenuti anche Bruno Gualtieri, commissario Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria; Laura Moschella, sindaco di Gimigliano (“Comune Rifiuti Free” con la percentuale più alta in tutta la Calabria); Antonio Dominianni, dirigente settore ambiente del Comune di Catanzaro. È stato Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, a tirare le fila del discorso ribadendo quanto «l’economia circolare sia sempre più un settore chiave – ha detto – capace di creare benefici per l’ambiente e al contempo nuove opportunità di sviluppo per un territorio. In questa fase cruciale di transizione e decarbonizzazione nei diversi settori, il messaggio trasversale è costruire innovazione attraverso la messa a terra di due asset principali: la gestione dei rifiuti e dei sistemi di raccolta e la rete impiantistica necessaria per infrastrutturare l’economia circolare. Le fondamenta su cui costruire e sviluppare questo modello di sviluppo partono però da una corretta gestione dei rifiuti urbani, in termini sia di percentuale della raccolta differenziata – una condizione necessaria ma forse non più sufficiente per il raggiungimento degli sfidanti obiettivi a livello europeo – che di qualità della raccolta differenziata, propedeutica per ottenere il massimo tasso di riciclo dei materiali differenziati. Ma una corretta gestione parte anche da ciò che accade nelle nostre case, con una buona raccolta differenziata e la riduzione di rifiuti indifferenziati che finiscono in discarica o incenerimento».
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