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Romeo: «Il volontariato svolge un grande ruolo di supporto al welfare regionale»

Il presidente del Csv di Cosenza a “L’altra Politica”: «La città bruzia capitale del settore 2023 può determinare un salto di qualità»

Pubblicato il: 23/03/2023 – 7:00
Romeo: «Il volontariato svolge un grande ruolo di supporto al welfare regionale»

LAMEZIA TERME Il riconoscimento di Cosenza quale Capitale italiana del volontario 2023 è una grande opportunità per «il salto di qualità» del welfare anche in Calabria. Ne è convinto Gianni Romeo, presidente del Csv (Centro servizi volontariato) di Cosenza, ospite de “L’altra Politica”, l’approfondimento andato in onda ieri sera su “L’altro Corriere Tv” (canale 75 dtt). Intervistato da Danilo Monteleone e Ugo Floro, Romeo, che è anche direttore del Banco Alimentare, ha tracciato una panoramica ad ampio spettro sullo straordinario mondo del volontariato in Calabria – un mondo che a suo avviso svolge «un grande ruolo di supporto al welfare regionale» – e si è poi soffermato sull’importanza per l’intera regione del riconoscimento assegnato alla città di Cosenza e infine sull’importanza del coinvolgimento dei giovani nel terzo settore.

L’attuale situazione del welfare in Calabria

Un primo passaggio ha riguardato la “fotografia”  dell’attuale situazione in Calabria, con la povertà sempre dilagante. «Si sperava in un momento migliore dopo la pandemia, purtroppo poi – ha osservato Romeo – è intervenuta questa guerra insensata definita dal Papa che ha creato tuta un’altra serie di problematiche tra cui il rincaro dei prezzi e quindi l’inflazione che è salita, con l’aumento sia della corrente elettrica sia dei combustibili e delle materie prime, per cui la gente che si trova in difficoltà si è ritrovata a dover rincorrere la possibilità di mettere insieme il pranzo con la cena anche per l’aumento del costo dei prodotti di base. abbiamo usta situazione, per cui non siamo sprovveduti, cerchiamo di portare avanti il nostro lavoro individuando soluzioni che possono consentire alle persone di affrontare questa ulteriore crisi. soprattutto da parte delle grandi aziende c’è stato un calo nelle donazioni, una diminuzione significativa, così come pure c’è stato un aumento del costo delle materie prime e quindi anche quel programma europeo a cui siamo legati ha subìto contraccolpi, con difficoltà logistiche che ci hanno messo a dura prova». Per Romeo «la realtà del volontariato – come ha detto il presidente della Repubblica – costituisce un patrimonio inestimabile che dà una mano ai territori più abbandonati e dove c’è più bisogno. Senza queste associazioni che società sarebbe? Purtroppo da noi sono saltati i servizi sociali e quindi noi svolgiamo un grande ruolo di supporto al welfare regionale in una regione davvero difficile da questo punto di vista, una regione che sconta ritardi accumulati negli anni. Questo è motivo di grande soddisfazione ma è anche l’assunzione di un grande responsabilità perché noi non vogliamo nemmeno auto-incensarci o auto-celebrarci. Noi – ha rimarcato il presidente del Csv Cosenza – intendiamo aprire una riflessione anche sia su di noi, cioè su come poter fare meglio il nostro lavoro ma anche e soprattutto su come creare un ponte con le istituzioni, i Comuni, gli enti locali, le Province, la Regione ma anche le Asp, le scuole  e creare sinergie positive anche con le agenzie produttive che possano aiutare le nostre realtà».

Cosenza Capitale del volontariato 2023

Sotto i riflettori e al centro dell’attenzione il riconoscimento di Cosenza quale Capitale del volontariato e i risvolti che un evento di questa portata può avere su una scala anche più ampia. «A mio avviso – ha sostenuto Romeo – è un riconoscimento dovuto anzitutto al lavoro delle associazioni, che fanno fuori dai riflettori e con continuità, soprattutto nei momenti di emergenza come abbiamo visto con la pandemia. Penso sia il giusto riconoscimento a questo lavoro che caratterizza la città di Cosenza ma che secondo me in senso ampio valorizza tutta la Calabria. In provincia di Cosenza sono oltre 1.000 le associazioni impegnate su questo versante e oltre 10.000 i volontari, quindi si comprende che sono numeri abbastanza significativi. Noi ce la stiamo mettendo tutta per promuovere questa nomina, per non farla rimanere sono una cosa onoraria che non serve a nessuno, e per questo abbiamo già sollecitato e stiamo sollecitando in primis la Regione e poi le istituzioni e i mondi a noi vicini come il Forum del Terzo settore e gli altri Centri servizi al volontariato, mi auguro – ha rilevato il presidente del Csv Cosenza – che siano la cinghia di trasmissione di tutti questi messaggi positivi che riguardano anzitutto il mondo del volontariato ma che poi significa apertura alle agenzie educative importanti che abbiamo, perché se le dimentichiamo è come se ci parlassimo addosso e fossimo autoreferenziali e invece il mondo del sociale deve avere il coraggio di mettersi alla pari con gli altri mondi e dialogare con loro». Per Romeo inoltre «la dimensione regionale è vastissima, non avremmo le forze di sostenerla se non con il coinvolgimento di soggetti con cui c’è già una collaborazione. È chiaro che dobbiamo essere sinceri e non nascondersi dietro un dito, perché a volte tra queste realtà emerge ahimè qualche forma di gelosia e anche di competizione e quindi mi auguro che non ci si fermi qui e che sia presa la palla al balzo proprio per fare un salto di qualità. È una scommessa che abbiamo accettato, una sfida».

I rapporti con la Regione

Focus anche ai rapporti con la Regione. Romeo ha evidenziato che «c’è una interlocuzione molto interessante con il nuovo assessore al Welfare, Emma Staine, con cui abbiamo già preso degli accordi e stiamo sviluppando dei programmi: a esempio il 31 marzo ci sarà il ministro sulle Disabilità, la Locatelli, noi siamo già stati interpellati e abbiamo già previsto una forma di collaborazione così come proseguirà su altri aspetti su cui stiamo lavorando, come un grande convegno di livello internazionale per dare sviluppo anche a studi importanti. Poi, stiamo preparando una serie di eventi per rinnovare l’agenda, a fine marzo a esempio incontreremo tutti i giornalisti, sabato prossimo faremo questa iniziativa al Teatro Rendano con numerosi attori e il direttore della Caritas, abbiamo invitato anche il presidente della Repubblica. Davvero ce la stiamo mettendo tutta per approfittare di quest’anno per creare i i presupposti di un rilancio di questo mondo e di un dialogo che voliamo avere on le istituzioni e non solo».

Il futuro del Csv di Cosenza

Romeo ha illustrato gli obiettivi in prospettiva per il Csv Cosenza, a partire dalla nomina della città quale Capitale del volontariato: «Sarà la promozione della cultura della solidarietà è anche motivo di scambio di esperienze, un contagio con le persone e soprattutto con i giovani. In tutte le iniziative che noi faremo c’è un filo rosso che sarò costituito proprio dal coinvolgimento con i giovani. Come Csv già da anni abbiamo scommesso su questo. A esempio il servizio civile l’abbiamo strutturato in modo da coinvolgere associazioni e i Comuni ma soprattutto i giovani, facendo in modo che non fosse solo un passatempo ma rendendo i giovani protagonisti del loro futuro. Vediamo i numeri: siamo passati dai 250 di qualche anno fa a quasi 500 giovani che da settembre che collaboreranno con noi in questi progetti. Quindi – ha affermato il presidente del Csv Cosenza – una responsabilità enorme perché noi puntiamo su questa scommessa educativa e formativa con i nostri ragazzi in modo da lasciare con oro insegno indelebile e tramandare questa cultura. Abbiamo già a esempio coinvolto il Comune di Cosenza al quale abbiamo chiesto la possibilità di utilizzare beni comuni con cui lavorare con questi ragazzi, o le scuole superiori».

Il dramma di Cutro

Inevitabile una riflessione sulla tragedia dei migranti morti nelle acque di Steccato di Cutro, tragedia che ha comunque messo ancora una volta in risalto il grande cuore dei calabresi e dei volontari della nostra terra. «Non avremmo mai voluto assistere a quella tragedia, e c’è stato il solito grande impegno dei volontari, che anche questa volta come in tutte le altre occasioni si sono mobilitati per recuperare vite umane. Purtroppo abbiamo messo in secondo posto il salvare la vita dell’altro che invece è la prima cosa. Sentiamo questa ferita aperta che credo ci vorranno anni per farla emarginare. Il nostro lavoro – ha concluso Romeo – continua senza sosta e auspico che questo non accada più. Dobbiamo evitare il rischio di creare una società individualistica, e per questo noi vogliamo lanciare il messaggio per cui salvare una vita umana significa salvare il mondo intero». (redazione@corrierecal.it)

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