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Cambiamenti climatici: a rischio (anche) la Calabria jonica

Paolo Virtuani sul Corriere della Sera di alcune settimane fa si è occupato dei cambiamenti climatici che interesseranno il nostro Paese ed ha messo sotto la lente d‘ingrandimento le conseguenze c…

Pubblicato il: 24/04/2023 – 10:18
di Franco Scrima*

Paolo Virtuani sul Corriere della Sera di alcune settimane fa si è occupato dei cambiamenti climatici che interesseranno il nostro Paese ed ha messo sotto la lente d‘ingrandimento le conseguenze che possono avere ricadute sulla Calabria.
Il rischio che si corre è che la temperatura possa rimanere sotto 1,5 gradi centigradi.
Virtuani ha appreso i particolari dal «Gruppo interparlamentare sui cambiamenti climatici», un organismo che analizza gli studi sul clima; ed ha compreso che esistono «diverse opzioni efficaci per ridurre le emissioni di gas serra», dovute a combustibili fossili, che sono causa del riscaldamento globale. Nel rapporto, secondo il Giornalista, si fa riferimento a diverse opzioni efficaci per ridurre le emissioni, ricordando che ad aumentare la temperatura sul nostro pianeta possono concorrere anche l’insicurezza alimentare e quella idrica, entrambe destinate ad incidere negativamente sul riscaldamento terrestre.
Virtuani riferisce inoltre, partendo dalla considerazione che le emissioni di CO2 nell’atmosfera sono più alte rispetto a quelle degli anni ’60, che la temperatura globale ne ha già risentito. E ciò potrebbe essere causa dell’aumento della temperatura di 1,15 gradi, con ondate di caldo definite “estreme”. Il giornalista riferisce anche che il mare subirà inquinamento e i ghiacciai si scioglieranno determinando l’innalzamento della temperatura che sarà causa di uragani e di alluvioni.
Insomma, secondo questo studio, si profilerebbe un quadro climatico che preoccupa anche la nostra regione. Le cause, descritte da Paolo Virtuani sono dovute al fatto che «il nostro Paese non è in linea con gli accordi di Parigi del 2015 che impegnano a non oltrepassare la soglia del +1,5 che, stante al ritmo attuale, si potrebbe raggiungere nel prossimo decennio».
Da ciò l’invito a ricorrere alle tecnologie disponibili per raggiungere obiettivi di sicurezza. Quali possono essere? Per esempio «la cattura delle CO2 dall’atmosfera per rimetterlo nel sottosuolo». Come fare è contenuto nel “Rapporto IPCC” con le indicazioni necessarie per «ridurre rapidamente i gas serra». Ma servirebbe anche «un’azione urgente e ambiziosa per ridurre i danni sia per la natura che per le persone» e un ammonimento alla società: «Se si vuole garantire un futuro vivibile, sarà indispensabile attenersi scrupolosamente alle indicazioni che verranno emanate e che consistono essenzialmente nel ridurre le emissioni di gas serra per adattarsi ai cambiamenti climatici». Indicazioni considerate dagli scienziati importanti per raggiungere gli obiettivi. L’aumento del riscaldamento comporta, infatti, anche ondate di calore intenso, precipitazioni violente e altri fenomeni metereologici estremi, rischiosi per la salute umana e per gli ecosistemi.
Analizzando le misure della pioggia e rapportandole alle caratteristiche del suolo, è detto nel rapporto, soprattutto per alcune aree del versante jonico è stata valutata una suscettibilità alla desertificazione; dunque una chiara tendenza negativa che va attribuita alle variazioni climatiche, specie per quanto riguarda le precipitazioni. Per il versante jonico della nostra regione, inoltre, i tecnici che hanno analizzato le quantità di pioggia con le caratteristiche del suolo hanno potuto prevedere che quelle aree sarebbero più esposte, dopo, ad una siccità intensa.
La soluzione secondo gli esperti consiste in uno sviluppo (resiliente) al clima che comporta la riduzione delle emissioni dei gas serra. È per questo che le scelte che si consigliano di fare per gli anni a venire avranno un ruolo cruciale nel decidere il nostro futuro e quello delle generazioni che verranno. È altresì indispensabile “radicarle nell’uomo” per facilitare e consentire soluzioni accettabili.
Secondo gli esperti non c’è tempo da perdere, soprattutto per il versante jonico della Calabria, considerato che negli ultimi decenni sono stati registrati eventi di siccità più intensi rispetto al passato con punte di vera e propria desertificazione.
*giornalista

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