VIBO VALENTIA «E’ la regione dove nel raggio di pochi chilometri, dal punto di vista naturalistico, si aprono mondi diversi: dal mare, ai laghi, alle montagne e le cartoline degli asset iconici non hanno limiti. Da nord a sud, la Calabria è una miniera senza uguali dove storia, cultura, natura, artigianato, tradizioni, buon cibo e vino, possono fare la differenza, anche in quel turismo esperienziale, naturale e sostenibile, che attrae sempre più il viaggiatore dopo la pandemia, a caccia di un forte impatto personale, sociale ed emotivo, perché anche qui: di luoghi autentici, custodi di storie autentiche e tradizioni locali, la nostra regione ne è davvero ricca». Il direttore del Corriere della Calabria, Paola Militano ha aperto la due giorni de la “La Meraviglia di stare al mondo”, evento in corso a Vibo Valentia. «Da qui, dopo la prima tappa a Cosenza, l’impegno a voler continuare parlare di Calabria e calabresità, a rianimare quel senso di appartenenza di fronte a chiunque e comunque: perché fierezza e identità non siano più un regionalistico pride per pochi intimi, ma diventino capacità di raccontare. Di creare un mood efficace come “Meraviglie di Calabria”. Gli strateghi del marketing la chiamano brand reputation e vi assicuro, che è un lavoro prima psicologico e poi strategico. Perché occorre far vedere e sentire ciò che è bello, imparando ad amare ciò che ci circonda, non dando nulla per scontato.
Ma la due giorni sarà, più di tutto: “La Meraviglia di stare al mondo”, l’occasione per accendere un faro sulla sanità, sulla salute e sulla prevenzione per contrastare l’aumento delle malattie oncologiche e, lo faremo in uno spazio di scambio e confronto, con voci autorevoli che ringrazio subito per aver risposto al nostro invito. L’ho detto, l’ho scritto e lo ripeto: Siamo ripartiti dalle macerie in sanità, dagli scandali, fallimenti e figuracce, collezionati dai passati avvicendamenti nella gestione straordinaria, siamo ripartiti dal dover ripensare interamente il sistema sanitario, ma gli ospedali non possono continuare ad essere l’epicentro delle cure nel nostro sistema, occorre ripartire anche dal territorio per costruire nuovi modelli di welfare sanitario, servono servizi territoriali capillari e nuovi modelli di cura a distanza, capaci di garantire assistenza continua a supporto della prevenzione e cura dei calabresi.
Il Gruppo del Corriere della Calabria è qui per fare la sua parte. Iniziamo».
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