CATANZARO Torna in libertà don Edoardo Scordio, il sacerdote di Isola Capo Rizzuto considerato uno promotori dello sfruttamento, per vantaggio proprio e della cosca Arena – tramite la confraternita Misericordia – dei fondi destinati al Centro di accoglienza richiedenti asilo Sant’Anna.
Scordio, tratto in arresto nel 2017 con l’operazione Jonny della Dda di Catanzaro, si trovava ai domiciliari. La Corte d’Appello del capoluogo lo aveva condannato a otto anni e otto mesi di reclusione per associazione mafiosa e malversazione.
Di recente la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza per quanto riguarda l’associazione mafiosa e ha ordinato la trasmissione degli atti in Procura – “per l’eventuale esercizio dell’azione penale” –per quanto riguarda la malversazione non ravvisando il reato di malversazione ma di frode nelle pubbliche forniture aggravato dalla mafiosità.
Sulla base di questa decisione la Corte d’Appello – Loredana De Franco presidente, Ippolita Luzzo, Giovanna Mastroianni consigliere – ha ordinato la revoca degli arresti domiciliari e l’immediata liberazione per Scordio, difeso dagli avvocato Tiziano Saporito e Armando Veneto.
I giudici, vista la decisione della Cassazione, e rilevato anche il periodo che Scordio ha già trascorso in stato di cautela, hanno ritenuto che “le esigenze cautelari possono dirsi ormai cessate”. (a.truzzolillo@corriereca.it)
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