Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 22:22
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

la nota

«Quante morti per Covid si sarebbero potuto evitare in Calabria?»

«In Calabria ci sono due manager della sanità pubblica, interdetti per un anno dall’esercizio dei pubblici uffici e da qualsiasi carica pubblica, per aver comunicato, in due circostanze e nel pieno d…

Pubblicato il: 12/06/2023 – 9:46
di Giuseppe Ciacco*
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
«Quante morti per Covid si sarebbero potuto evitare in Calabria?»

«In Calabria ci sono due manager della sanità pubblica, interdetti per un anno dall’esercizio dei pubblici uffici e da qualsiasi carica pubblica, per aver comunicato, in due circostanze e nel pieno dell’emergenza pandemica, un numero non rispondente al vero di posti letto Covid-19 attivabili, in 48 ore, in area medica.  Insieme a loro risultano indagati, anche, il rettore dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro e una direttrice sanitaria. Ci mancherebbe altro: il profilo giudiziario della vicenda non può essere profanato. Esso, in via esclusiva e assorbente, appartiene, nella fisiologica interlocuzione dialettica con le parti processuali, al dominio della funzione giurisdizionale. Così è, e, così, è giusto che sia. E, tuttavia, la vicenda narra un profilo politico, rispetto al quale non si può, gaglioffamente, far finta di essere ciechi e muti. Perché è, orribilmente, vergognoso e scandaloso. E ripropone, con geometrica simmetricità, torbide liturgie già praticate in altre omologhe latitudini. Roba da far accapponare la pelle. Si è barato per evitare, in piena pandemia, un cambio di colore, transitando, eventualmente, in zona rossa e, dunque si è impedito, scientemente, di adottare adeguate misure di contenimento: il che, in termini di contagio covid, avrebbe potuto determinare una carneficina. E, tuttavia, resta, comunque, irrisolto, un terrificante interrogativo: senza quella spudorata falsificazione e, quindi, adottando, invece, le appropriate misure di contenimento, quante morti per covid si sarebbero potuto evitare in Calabria? L’interrogativo testimonia la brutale e spietata scelleratezza di un ceto politico, che gioca, finanche, sulla pelle dei cittadini. E’ c’è un ulteriore dato, foscamente, inquietante. La falsificazione, reiterata per ben due volte, ha una chiara e univoca responsabilità politica, ascrivibile, direttamente e specificatamente, al Governatore della Calabria. I valvassini-manager hanno dichiarato i falsi posti letto, perché, a ciò, costretti nella morsa dello squallido ricatto: o dichiarate l’attivazione degli ulteriori posti letto o perdete la poltrona. Questo è stato lo spudorato ricatto del valvassore. E, al cospetto del valvassore, a nulla sono valse le, pur timide, resistenze dei valvassini: ma come facciamo ad attivare, in 48 ore, oltre venti posti letto, se non abbiamo, nemmeno un materasso? Ed è vero: ma se non c’era, nemmeno, un materasso come era possibile, attivare in sole 48 ore oltre venti posti letto? Cioè a dire: il valvassore sapeva benissimo, aveva piena consapevolezza che non c’era nemmeno un materasso, ciò nonostante ha preteso, con insolente e spregiudicata arroganza, che i suoi valvassini, pena la destituzione dall’incarico, dichiarassero, comunque, l’attivazione degli ulteriori posti letto. Ma, se tu sai che non c’è nemmeno un materasso, anche tu, valvassore-governatore, sai, altrettanto bene che l’attivazione, in 48 ore, dei posti letto correlati alla mancanza, finanche dei materassi (ma non c’erano, nemmeno i lettini, non c’erano, nemmeno i cuscini; non c’erano, nemmeno – addirittura – le stanze disponibili!) era una attivazione farlocca. Ma c’è di più e di peggio. Stante la conclamata penuria di personale, quegli oltre 20 posti letto, con quali medici e con quali infermieri sarebbero stati gestiti? Ecco la prova del nove che l’attivazione di quei posti letto era una miserevole “FUFFA”. Della quale tutti i protagonisti non potevano che sapere. I numeri dei posti letto sono stati truccati e taroccati con la consapevole e ricattatoria connivenza del massimo organo del governo regionale. Il valvassore-governatore era a completa conoscenza che quei posti letto, in 48 ore, era impossibile, matematicamente, impossibile, attivarli, ciò nonostante ha preteso la dichiarazione della relativa fasulla attivazione. Costui aveva piena consapevolezza che i numeri dichiarati erano, platealmente e oscenamente, falsi. Questo è il dato politico, che, dalla vicenda, emerge con sconcertante imperiosità. Avvalorato dall’omertoso, ma assai eloquente, silenzio che, sulla vicenda, ha declinato e continua a declinare, proprio, il valvassore-governatore. Perché costui tace? Perché non spende, neppure, una sillaba? Cioè a dire: la Calabria è in mano a gente, che ricatta, che istiga alla falsificazione, che fa il gioco delle 3 carte con la vita delle cittadine e dei cittadini calabresi. Abbiamo toccato il fondo. Che vergogna!»

*Consigliere comunale di Cosenza

Argomenti
Categorie collegate

x

x