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Piano per il turismo, ok in Consiglio regionale. Le critiche del centrosinistra: «Lacunoso e non condiviso»

Tavernise “promuove” Orsomarso e non Occhiuto. Alecci bacchetta la gestione dell’Arpacal. Via libera a mozione su Sin Crotone

Pubblicato il: 22/06/2023 – 18:15
Piano per il turismo,  ok in Consiglio regionale. Le critiche del centrosinistra: «Lacunoso e non condiviso»

REGGIO CALABRIA Il Consiglio regionale ha approvato il Piano di sviluppo turistico sostenibile (Prsts) per il triennio 2023/2025 Il piano, predisposto dalla Giunta su proposta del presidente Occhiuto, che ha la delega al Turismo, è in pratica l’atto di programmazione che elabora «la strategia capace di valorizzare e integrare in un’ottica turistica il patrimonio culturale, naturale, paesaggistico e territoriale della Calabria, garantendone una fruizione sostenibile, accessibile e responsabile; le azioni di marketing che contribuiscano a posizionare adeguatamente l’offerta turistica regionale e a veicolare sui mercati di riferimento i suoi fattori distintivi di bellezza e attrattività; gli interventi operativi attraverso cui dare attuazione annualmente a tale visione strategica, tenendo conto delle risorse previste dai documenti di programmazione regionali o nazionali».

Il dibattito

Critiche al documento da parte dell’opposizione di centrosinistra. Il capogruppo M5S Davide Tavernise ha sostenuto che «le parole di Russell Crowe, che ha detto che tutto il mondo dovrebbe vedere la Calabria, rischiano di restare uno slogan», ha evidenziato i prezzi a suo dire proibitivi di alcuni voli per la Calabria, i ritardi e le criticità sul piano della mobilità e delle infrastrutture che si ripercuotono anche sul turismo – «non è accettabile un’autostrada a una corsia a Grimaldi e a Pizzo, il presidente si faccia sentire con Anas, basta contentini da Anas e Rfi» – e «l’errore di non aver dato seguito al percosso avviato dall’allora assessore al ramo Fausto Orsomarso con gli “Stati generali”». Secondo Ernesto Alecci, del Pd, «abbiamo un presidente che ha già la delega del turismo e che ora deve occuparsi da solo anche di altre numerose e pesanti deleghe, mi ricorda un altro uno e trino… In questo piano poi ci sono molte lacune, mancano diversi settori come il motorismo, l’eno-turismo e olio-turismo, e mancano iniziative anche fuori dalla stagione balneare». A sua volta Amalia Bruni del Pd ha osservato che «la principale criticità di questo piano è la mancata concertazione e il mancato ascolto delle parti sociali», infine Raffaele Mammoliti ha osservato che «serve un approccio di sistema e volgiamo capire come si declinano le azioni, e poi va prestata una specifica attenzione ai lavoratori del settore».

Il piano

Alla base del Piano l’esito degli “Stati generali del turismo” che si sono svolti poco più di un anno fa a Falerna, e in prospettiva l’elaborazione di un testo unico legislativo che metta insieme in modo organico tutte le norme di settore. Il concetto su cui si fonda è quello della Calabria «straordinaria» che deve presentarsi anche come «autentica» e il «cambio di passo» che deve partire anche da una nuova narrazione «che superi vecchi condizionamenti e tabù. Il Piano individua i vari turismi che vanno declinati adesso in un forma integrata (mare, montagna, i turismi culturali, religiosi, le minoranze culturali e religiose con particolare enfasi all’Ebraismo, i turismi dei parchi, le terme, i cammini, l’enogastronomia come identità, il passaggio dall’albergo al resort, il turismo crocieristico come nuova frontiera da intercettare) e che vanno valorizzati e potenziati secondo un piano marketing moderno e innovativo, e ovviamente si pone gli obiettivi. Il più generale è «incardinare i percorsi della nuova narrazione turistica per recuperare i ritardi del turismo in Calabria», facendo «della “Calabria straordinaria” meta turistica privilegiata del South Italy». Per questo è necessario – per usare uno slogan più vuole enunciato dal governatore Occhiuto un «cambio di passo» che si dipani su diversi percorsi: riqualificazione dell’offerta esistente secondo standard praticati dalle aree turisticamente più evolute (con la realizzazione delle azioni destinate a migliorare la qualità del sistema di offerta turistica regionale, ampliando le strutture ricettive esistenti promuovendo nuove forme di accoglienza e potenziando le reti esistenti e/o creandone di nuove, secondo i principi della sostenibilità ambientale); miglioramento delle condizioni di accesso, di valorizzazione degli eventi dei territori (enti Locali); riadeguamento della dotazione delle infrastrutture e dei servizi complementari; potenziamento degli strumenti finanziari; miglioramento dei servizi di comunicazione e di marketing; formazione professionale; sostegno alla transizione generazionale; potenziamento delle reti di servizi; garantire l’offerta di prodotti a prezzi competitivi (Imprese); la riscrittura della narrazione turistica. Ovviamente, alla base di tutto c’è il concetto di turismo accessibile e quindi di Calabria accessibile e infrastrutturata, e qui il Piano regionale richiama «alla responsabilità dello Stato e del settore pubblico allargato, oltre che della Ue (Grandi progetti) a cui compete «la programmazione e la realizzazione delle grandi infrastrutture e reti di connessione infra ed extra regionali ovvero la dotazione in Calabria di un ambiente esterno nella qualità e nella quantità necessaria per rendere convenienti gli investimenti di valorizzazione e di fruizione dei patrimoni turistici», «alla responsabilità della Regione e degli enti locali» a cui compete la dotazione e gestione di servizi di livello regionale e locale e della loro qualità», mentre «alle imprese “private” e “pubbliche” è affidato il compito della produzione e della commercializzazione dei prodotti e delle destinazioni turistiche. Questo perché «emerge, in tutta evidenza una stretta correlazione tra i ritardi del turismo in Calabria e i ritardi in materia di intervento pubblico nel settore». Imprenscindibile è poi la «valorizzazione della posizione geografica della Calabria nello spazio euro mediterraneo», un elemento che – si legge nel Prsts – «non è solo di interesse regionale; essa è anche di interesse dell’Italia e dell’Europa, che hanno giù individuato, nell’integrazione dello spazio euro mediterraneo il progetto strategico per rilanciare il suo ruolo nel contesto internazionale, oggi in declino». Quanto alle risorse, le fonti finanziarie sono molteplici e vanno dai fondi del Pnrr ai fondi della nuova programmazione comunitaria e nazionale, e poi all’investimento del Cis “Svelare bellezza” per oltre 223 milioni.

Gli altri provvedimenti

Il Consiglio regionale ha poi apportavo anche la ratifica dell’intesa tra le Regioni del Sud in tema di coordinamento nelle politiche legate al fenomeno migratorio, la legge che prevede il “riconoscimento e sostegno del progetto Giustizia e Umanità Liberi di Scegliere”, il riconoscimento del Carnevale di Castrovillari, che diventa di interesse regionale, e il bilancio dell’Arpacal, provvedimento quest’ultimo che ha registrato le critiche del Pd, in particolare di Alecci, secondo il quale «una delle agenzie più importanti, che dovrebbe tutelare l’ambiente e la salute, non riesce a mettere in campo le sue funzioni, basti ricordare i 2 milioni di fondi europei non spesi per uno studio dello stato di salute delle acque in Calabria». Infine, votata anche una mozione bipartisan, promossa dalla Bruni, sul Sin di Crotone (la vasta area contaminata che richiede una profonda bonifica): con la mozione si impegnano presidente della Giunta e Giunta «a coordinare l’insieme delle istituzioni calabresi tese a contrastare anche in sede giudiziaria il tentativo dell’Eni di stravolgere il deliberato della conferenza di servizi; a sostenere in sede governativa e nello specifico tramite il Ministero dell’Ambiente, il Ministero della Salute e il Ministero dello Sviluppo Economico le ragioni delle istituzioni calabresi; a sollecitare il Governo alla nomina del Commissario del Sin Calabria». Discussa anche una mozione promossa dal capogruppo Pd Bevacqua finalizzata al superamento del disservizio determinato dal sequestro, da parte dell’autorità giudiziaria, di alcuni traghetti Caronte&Tourist. (c. a.)

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