MIRTO CROSIA È diventato un caso, per lo meno sui social, il concerto di Filippo Zuccaro, alias “Andrea Zeta”, cantante neomelodico che avrebbe dovuto esibirsi domani in piazza a Mirto Crosia per la festa di San Giovanni Battista. Niente concerto, seguono contumelie contro la Questura e qualcosa di peggio contro il parroco don Giuseppe, che “Zeta” considera colpevole dell’annullamento della data. Andiamo con ordine. Il cantante è figlio del boss di Cosa Nostra Maurizio Zuccaro, di recente condannato a vent’anni nell’ambito dell’”Operazione Zeta”. La famiglia è imparentata con il capomafia di Catania Nitto Santapaola. Curriculum che ha convinto il Comitato per la Festa a cancellare l’invito, come racconta il Quotidiano del Sud. Andrea Zeta l’ha presa malissimo. Prima ha dato la colpa alla «Questura di Rossano (la Questura è a Cosenza, ndr)», poi si è scatenato contro gli organizzatori.
«Voglio difendere il mio lavoro e la mia dignità di essere umano – esordisce Zeta -. La Questura decide di annullare il concerto mio, la mia presenza. Per quale motivo questa forma di “razzismo” nei miei confronti?», scrive. «Non vi vergognate a minacciare i Comitati e gli organizzatori? Io non canto né malavita né niente, canto solo amore e porto la gente in piazza. Ok – continua -, io vengo da una famiglia, ok, mio padre è mafioso quello che è. Ma che c…. c’entra con la mia vita? Perché non mi posso creare un futuro migliore? Perché non posso vivere una vita serena come tutti gli italiani di questo mondo?». Nel primo post, che risale a due giorni fa, Andrea Zeta si scusa per lo sfogo. Poi la rabbia prende il sopravvento e si passa da un «Comitato, sindaco e parroco corrotti» alle offese irripetibili al parroco. «Hai detto che è stata la questura a farvi annullare la mia presenza e adesso avete girato la versione? Parroco vigliacco, tengo a dirti che i miei problemi li ho risolti con un assoluzione a formula piena, non chiamando nemmeno i danniE quindi che parroco saresti? Quindi non aiuti la gente in difficoltà, soprattutto un ragazzo cresciuto nella difficoltà che oggi ha un futuro lavorativo bellissimo». (redazione@corrierecal.it)
x
x