CATANZARO Pochi mesi fa era stato condannato in via definitiva dalla Suprema Corte di Cassazione alla pena di 8 anni di reclusione nell’ambito dell’Operazione denominata “Jonny”, istruita dalla Distrettuale antimafia di Catanzaro.
L’accusa era quella di far parte del clan Catarisano, operante nel territorio di Borgia in provincia di Catanzaro.
Quest’oggi la Corte di Appello di Catanzaro, su richiesta dei legali Antonio Lomonaco e Gregorio Viscomi, ha accolto la richiesta di unificare la sentenza Jonny a quella emessa nel 2010 e riguardante un’altra condanna riportata per un duplice tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso.
I fatti riguardavano l’agguato cui scamparono miracolosamente 2 cugini residenti in Rocceletta di Borgia. Quel giorno Roberto Valeo, in compagnia di altro coimputato, a bordo di uno scooter, tentò di uccidere a colpi di fucile i due cugini. L’agguato rientrava in un regolamento di conti dovuto ad una sanguinaria faida esplosa tra due consorterie rivali. Per il duplice omicidio Valeo, alias “U Killerinu”, era stato condannato alla pena di anni 8 e 8 mesi di reclusione
Su richiesta dei difensori, l’autorità giudiziaria ha quindi avvinto dal vincolo della continuazione entrambe le sentenze, condannando Roberto Valeo alla pena finale di anni 12 e 8 mesi di reclusione.
Per l’effetto, la Procura Generale di Catanzaro ha ordinato l’immediata scarcerazione restituendogli la libertà.
x
x