Mauro: «Quell’ambulanza arrivata in sette minuti a Catanzaro mi ha salvato la vita»
L’ex calciatore ricorda gli attimi drammatici dell’infarto e la risolutezza del suo amico, «pronto a chiamare i soccorsi»

CATANZARO «Tutto mi sarei aspettato tranne l’infarto. Era scritto così. Ma sono un uomo fortunato. Ci sono tre cose in particolare a cui penso continuamente da quel giorno: ho avuto la lucidità di fermarmi; con me c’era un amico che conosce il primario dell’ospedale di Catanzaro; l’ambulanza è arrivata in sette minuti». A qualche giorno dall’angioplastica che gli ha salvato la vita (e dai ringraziamenti a infermieri e medici del Pugliese Ciaccio), Massimo Mauro racconta al Corriere della Sera gli istanti drammatici dell’infarto. E riflette su quanto sia stata importante la prontezza dei soccorsi: sette minuti che hanno fatto tutta la differenza del mondo.

L’ex calciatore, originario di Catanzaro, rievoca il momento più difficile di quella giornata, quello in cui ha cominciato a star male. «Un dolore fortissimo al petto, mi sono fermato perché non riuscivo a respirare. Non ho pensato a nulla, speravo soltanto che passasse in fretta. Il mio amico invece è stato tempestivo e ha chiamato i soccorsi. Cinque minuti dopo essere arrivato in ospedale ero già in sala operatoria. In ambulanza, sì, mi sono passate tante cose per la testa. Anche l’infarto, speravo facessimo in fretta…». Dopo l’operazione Mauro ha pensato «che ce l’avevo fatta, ho pensato alle cose belle della vita, a tutte quelle a cui Luca Vialli ha dovuto rinunciare, alla ricerca che ha bisogno ancora del sostegno della nostra Fondazione, alla mia famiglia, agli amici. A tutte le piccole e grandi cose. Al padel, al golf che sono gli sport che mi piacciono tanto». Il primo pensiero è la ricerca sulla Sla, «eredità che mi ha lasciato Vialli, lo facevamo insieme. Con convinzione. Quando sarà stato trovato il farmaco che garantirà la guarigione posso anche immaginare di chiedere a Luca se lì ha bisogno di un’ala destra. Roberto Mancini però mi ha già smorzato l’ambizione. L’altro giorno mi dice: Massimo, se sei qui con tutti noi è perché a Luca l’ala non serve!».