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«Scuola verso l’ingestibilità»

«Sinceramente, non me la sento di unirmi ai cori di quanti innalzano inni alla gioia in occasione della riapertura delle lezioni scolastiche, perché la realtà è molto diversa da quanto ci viene pr…

Pubblicato il: 12/09/2023 – 10:04
di Antonio Marziale*
«Scuola verso l’ingestibilità»

«Sinceramente, non me la sento di unirmi ai cori di quanti innalzano inni alla gioia in occasione della riapertura delle lezioni scolastiche, perché la realtà è molto diversa da quanto ci viene propinato dagli slogan ad effetto. Le prove Invalsi 2023 ci consegnano una situazione assai preoccupante, in termini di scarsa efficacia della preparazione educativa, formativa e culturale degli alunni. Il peggioramento della preparazione scolastica rispetto al 2019, anno precedente all’avvio della pandemia, è esponenziale. Secondo quanto emerso, il 45% degli studenti non raggiunge il livello base. Tra le cause vi è la formazione delle cosiddette “classi pollaio”, con più alunni di quanti dovrebbero essercene. Ma non è da sottovalutare l’infornata emergenziale di docenti selezionati con i quiz a crocetta, che certamente non è il metodo migliore per discernere quel merito, che pure accompagna finanche la denominazione del ministero. E il futuro non lascia spazi ad immaginazione, destinato com’è a generare ulteriori danneggiamenti ad un barcone già annaspante perché nel nome del contenimento della spesa, voluto dall’Unione Europea, prenderà corpo un drastico ridimensionamento, che farà della scuola un agglomerato aziendale ingestibile. La scuola, presidio di istruzione e legalità anche neri paeselli più sperduti, avrebbe potuto affrancare la Calabria dalle tentazioni esercitate dalla mafia sulle masse minorili. Il radicamento della scuola anche nelle zone impervie avrebbe potuto contenere lo spopolamento demografico. Eppure anche la Calabria, come le altre regioni, deve fare i conti con il ridimensionamento, che farà della scuola un elefantiaco agglomerato a macchia di leopardo, per accontentare l’UE che ci chiede il contenimento della spesa. La riflessione del Garante si sposta, infine, sulla sua regione: Ho vivamente raccomandato all’ANCI – l’associazione dei sindaci – di fornire sin dal primo giorno i servizi dovuti agli studenti e, però, alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico mi ritrovo sommerso da segnalazioni-denuncia per il mancato avvio – per esempio – dei trasporti, tema cruciale in un territorio strutturalmente deficitario. Così come registro disservizi sul piano dell’assistenza ai piccolini disabili. Gli strumenti per la risoluzione dei problemi ci sono, ci sia anche la buona volontà». 

Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria*

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