Sarà mai realizzato il “Ponte sullo stretto di Messina”? Forse un giorno, di chissà quale anno, sarà costruito e sarà, finalmente, posta la parola fine ad una “fiaba” che, da circa settanta anni, viene raccontata agli italiani nonostante siano in pochi coloro che ci credono.
Finora sono stati sperperati centinaia di milioni (Lire prima ed Euro dopo) in progetti, remunerazioni ai “presidenti” e ai Consiglieri della Società, viaggi, diarie e altro, anche per l’acquisto di un appartamento a Roma per la sede della Società.
Denaro speso più per apparire che per fare e per gli appannaggi ai dirigenti della Società “Stretto di Messina” che si sono alternati finché il progetto non è svanito nel nulla.
Per molti anni il Ponte non è stato più considerato. Improvvisamente a qualcuno è venuto in mente che, per aumentare i voti di preferenza in occasione delle elezioni politiche, sarebbe stato opportuno “riesumare” il Progetto. Questa volta, però, con una modifica non da poco: ad una sola campata (o come si dice: unire la costa siciliana a quella calabrese con una mastodontica struttura a “campata unica”, alta 65 metri sul livello del mare per consentire il transito delle navi).
Un’opera stimata in circa 20 miliardi di Euro.
A metterci la faccia, questa volta, è stato l’onorevole Salvini il quale dimostra di non avere dubbi circa la realizzazione dell’opera, tanto da sostenere che «il cantiere sarà aperto la prossima estate». Dunque ancora un anno per avere la certezza che questa sarà la volta buona per unire la Sicilia con la Calabria. E, nel contempo, farebbe assurgere il politico che ha sposato la causa del Ponte sullo Stretto a “personaggio” verso il quale avere riconoscenza sostenendolo politicamente.
Naturalmente bisognerà attendere cosa ne pensano il Governo prima e il Parlamento dopo. È opinione corrente che sul “Ponte” si giocherà una “partita calda” che potrebbe persino allontanare il “derby” Ponte sullo Stretto, per poi riprenderlo in tempi migliori. Se ciò dovesse accadere, non sarebbero in tanti a “tirarsi i capelli”. L’opinione pubblica è divisa tra chi sostiene la validità dell’opera e chi, invece, antepone al Ponte i lavori per modificare le tratte ferroviarie sia in Calabria che in Sicilia per consentire anche in queste due regioni l’Alta Velocità che, come si sa, attualmente si ferma, come Cristo, a Eboli. E soltanto dopo, interessi politici permettendo, si potrà pensare al Ponte sullo Stretto di Messina.
*giornalista
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