CATANZARO Si lavora sotto traccia e a fari spenti, ma si lavora. Le elezioni europee sono ancora un lungo orizzonte ma, per quanto sia probabilmente prematuro, partiti e schieramenti hanno già iniziato a muoversi e a tessere trattative e strategie. Anche perché il significato politico di questa tornata elettorale è davvero eccezionale, questa volta, sul piano nazionale, con tutto quello che poi ne consegue sui territori. La sfida sarà tra coalizioni ma soprattutto – per effetto del meccanismo del proporzionale – all’interno delle coalizioni, soprattutto quella di centrodestra, perché inevitabilmente le Europee saranno un tagliando anzitutto per la premier Giorgia Meloni e per il suo partito oggi leader, Fratelli d’Italia. A Roma i ragionamenti sono già in atto anche con riferimento alla circoscrizione Sud che comprende la Calabria. Si prevede una “conta” dai partiti e già in luce si intravede la corsa a candidare quanto più possibile i nomi più forti: sotto questo aspetto per tanti osservatori politici fioccheranno le cosiddette “candidature di servizio”, utili per portare acqua ai vari mulini.
Sono dinamiche alle quali non sfugge nemmeno la politica calabrese, che in questo caso è ancora più condizionata dalla politica nazionale. Ovviamente l’attenzione generale è già puntata soprattutto su Forza Italia, non fosse altro perché in Calabria Forza Italia ha il suo più consistente granaio di consensi e anche uno dei suoi leader nazionali, il governatore Roberto Occhiuto, che sicuramente con il coordinatore nazionale Antonio Tajani avrà una forte voce in capitolo nelle trattative azzurre. Per Forza Italia, le Europee saranno uno spartiacque, trattandosi delle prime dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi.
Con riferimento alla Calabria, ovviamente è tutto in divenire ma una traccia peraltro l’ha indicata lo stesso Occhiuto in una recente intervista alla “Gazzetta del Sud”: «Il risultato per il mio partito in Calabria sarà in ogni caso tra i più importanti d’Italia. Credo che offriremo 2 o 3 candidature alla lista di Fi entro il mese di gennaio», ha detto Occhiuto. E già corrono le indiscrezioni: tra i “papabili” – fonti del centrodestra – annoverano l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo (che però avrebbe già detto “no grazie”), la vicepresidente della Giunta regionale Giusi Princi, molto vicina al deputato Franco Cannizzaro, la presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, sindaco di San Giovanni in Fiore e anche presidente di Anci Calabria, ma è evidente che si attendono i mesi successivi per capire come si muoverà Forza Italia, e in tanti sostengono che potrebbe essere chiesto alla Calabria un pesantissimo dispiegamento di forze che potrebbe far scendere in campo “colonnelli” come Giuseppe Mangialavori, lo stesso Cannizzaro e Mario Occhiuto. Quanto a Fratelli d’Italia, anche i meloniani seguiranno le logiche degli alleati giocandosi molto in queste Europee, ma quanto a candidature calabre FdI al momento può già annoverare gli uscenti Denis Nesci e Vincenzo Sofo. Più criptica appare la situazione nella Lega, che viene data come particolarmente attiva sui territori – anche in Calabria – con un’intensa campagna acquisti ma che non sembra avere particolari frecce al proprio arco: da fonti interne al Carroccio si sta facendo veicolare la possibilità di una candidatura alle Europee del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, che sul piano elettorale in Calabria è tra i più forti nel suo partito, ma per molti osservatori si tratterebbe di una “voce” a uso per così dire interno. Sugli altri versanti, ovviamente anche qui quadro ancora vaghissimo, anche se si individuano già alcune “manovre” come quella che vede il Pd “movimentista” guidato da Elly Schlein impegnato in un corteggiamento nemmeno tanto velato a Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace simbolo delle politiche di integrazione, di recente riabilitato sul piano giudiziario: Schlein ha chiamato Lucano subito dopo la sostanziale assoluzione per un abbraccio virtuale che poi è diventato reale con l’arrivo a Riace, domenica scorsa, dell’emissaria della segreteria nazionale dem Marta Bonafoni, accompagnata dalla delegazione del partito territoriale, a conferma di una sintonia tra i due livelli, e a tanti non è sfuggita la portata dell’autocritica di Bonafoni che ha di fatto sconfessato la passata politica del Pd in tema di migranti, quella incarnata dall’ex ministro Marco Minniti.
I democrat di Calabria sicuramente metteranno in campo per le Europee altre candidature, precettando esponenti di spicco del suo stato maggiore: un nome potrebbe essere quello del capogruppo alla Regione Mimmo Bevacqua. Al solito invece seguirà una linea tutta speciale il Movimento 5 Stelle, che sotto la guida di Giuseppe Conte sta cambiando un po’ pelle. Resta al momento invalicabile il limite dei due mandati e questo, al momento, stoppa una ricandidatura della uscente Laura Ferrara, intanto però Conte si appresterebbe a lanciare come capolista nella Circoscrizione meridionale l’ex presidente Inps Pasquale Tridico, che è calabrese d’origine. Altre candidature dovrebbero essere selezionate dai pentastellati con il solito meccanismo del voto online. Si vedrà. E si vedrà anche come si orienterà Azione di Carlo Calenda, che si è ormai strutturata in Calabria con i congressi provinciali e il 18 novembre celebrerà il congresso regionale che designerà segretario Francesco De Nisi: è prevedibile che per le Europee, che anche per Calenda sono una sfida importantissima, Azione decida di puntare sui suoi leader territoriali per marcare la propria presenza. (a. cant.)
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