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l’udienza

Crotone, a giudizio l’autore dell’sms che portò all’aggressione di Davide Ferrerio

A inviare il messaggio, che causò lo scambio di persona, Alessandro Curto, la cui posizione sarà discussa il prossimo 24 gennaio

Pubblicato il: 27/11/2023 – 13:55
Crotone, a giudizio l’autore dell’sms che portò all’aggressione di Davide Ferrerio

CROTONE «Ho la camicia bianca», un messaggio per depistare e defilarsi ma che causò lo scambio di persona che portò all’aggressione di Davide Ferrerio. Ad inviare il messaggio Alessandro Curto la cui posizione giudiziaria sarà discussa il prossimo 24 gennaio alla Corte d’appello di Catanzaro. Curto, 32 anni, l’11 agosto del 2022 inviò il messaggio «ho una camicia bianca» causando lo scambio di persona che portò all’aggressione ai danni di Davide Ferrerio. Per il reato di tentato omicidio è stato condannato a 20 anni Nicolò Passalacqua, 22enne di Colleferro che aveva aggredito Ferrerio pensando fosse lo spasimante della ragazza alla quale anche lui faceva la corte. Per via di quel messaggio, Curto era stato indagato per concorso anomalo in tentato omicidio, ma il gup di Crotone aveva deciso per il non luogo a procedere. Decisione contro la quale il sostituto procuratore generale di Catanzaro Raffaella Scorza, aveva presentato appello a maggio scorso sostenendo che «con la sua indicazione fuorviante Curto ha esposto il terzo malcapitato alla rabbia dei familiari della minore, che egli aveva potuto saggiare personalmente, avendo poco prima ricevuto minacce di morte. La condotta dello stesso è stata decisiva nella determinazione dell’evento, che era prevedibile ed evitabile».

La ricostruzione: lo scambio di persona

Curto aveva iniziato una relazione via social con M.P. (anche lei accusata di concorso anomalo in tentato omicidio e nei confronti della quale è stata disposta la messa in prova dal gip del Tribunale dei minorenni di Catanzaro). Con la ragazza si scambiava messaggi usando un falso profilo social con il nome dell’ex fidanzato della giovane. Proprio l’utilizzo del nome dell’ex aveva portato la mamma della ragazza, A.P. (anche lei imputata di concorso anomalo in tentato omicidio) ad organizzare una sorta di trappola per scoprire chi ci fosse davvero dietro quel profilo. L’11 agosto era stato così organizzato un appuntamento al buio tra la ragazza e l’uomo. Curto aspettava davanti al palazzo di giustizia quando ha visto arrivare la giovane (che non lo conosceva) insieme alla famiglia ed a Passalacqua. Capita l’antifona è riuscito a defilarsi ed ha poi inviato il messaggio – «Ho la camicia bianca» – alla giovane per distogliere da se le attenzioni. Lo stesso colore della maglia di Davide che, inconsapevole, stava passeggiando su via Veneto e che è diventato l’obiettivo dell’aggressione. (ANSA).

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