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Dimensionamento scolastico, Tavernise: «Recepite nostre istanze». Graziano: «Rimedio a errori evitabili»

Così i consiglieri regioni del Movimento 5 Stelle e di Azione sull’approvazione del documento presentato da Giusy Princi

Pubblicato il: 15/12/2023 – 19:38
Dimensionamento scolastico, Tavernise: «Recepite nostre istanze». Graziano: «Rimedio a errori evitabili»

COSENZA «Nell’azione devastante del piano di dimensionamento scolastico, siamo riusciti nell’intento di salvare qualche autonomia, purtroppo non tutte. Oggi mi sento soddisfatto del lavoro portato avanti al tavolo tecnico che ha recepito le nostre istanze e mi preme ringraziare la vice presidente con delega alla pubblica istruzione Giusy Princi per questo risultato». Così il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise sull’approvazione della Giunta regionale, nella riunione di oggi, del Piano di dimensionamento scolastico e dell’offerta formativa per l’anno 2024/2025 (leggi qui).
«Reputo giusto e corretto – afferma Tavernise – il mantenimento dell’autonomia per l’I.C. Amarelli e per le scuole del Comune di Longobucco, prendendo in considerazione le complessità di esperienze che caratterizzano queste due situazioni. Di fondamentale importanza reputo l’azione di concertazione portata avanti con i sindaci e gli attori principali sul territorio, con i quali continueremo a monitorare la situazione cercando di bloccare le storture di questo piano di tagli che va a colpire al cuore il sistema dell’Istruzione pubblica.

Graziano: «Su dimensionamento rimediato a errori evitabili»

«Sul dimensionamento scolastico è stato fatto il minimo sindacale rispetto a rimodulazioni, di fatto senza alcun criterio, che avevano penalizzato diverse realtà del territorio provinciale di Cosenza e nel caso di Corigliano-Rossano avevano creato autonomie gigantesche e ingestibili. Così come anche nel caso di Longobucco, dove si era materializzato un imbarazzante vuoto che avrebbe lasciato l’entroterra della Sila Greca privo di una Autorità scolastica. Bene allora aver rimediato a un errore». È quanto dichiara il consigliere regionale di Azione, Giuseppe Graziano, che, riporta una sua nota, «ribadisce il suo costante impegno affinché venissero create le giuste condizioni per tutelare territori e comunità scolastiche, purtroppo, da una errata e condizionata interpretazione delle direttive in materia». «Il risultato mi entusiasma? Relativamente. Diciamo – aggiunge Graziano – che questo è un punto di partenza sul quale bisogna creare, su basi nuove e prospettive concrete, il rilancio della scuola e dell’intero sistema della formazione dei nostri giovani. La scuola e la salute sono diritti irrinunciabili e sui quali non dovrebbero esserci risparmi di sorta. Già dall’estate scorsa sono stato tra i primi a scendere in campo con le istituzioni locali affinché si trovassero le giuste e congrue soluzioni per garantire l’accesso funzionale all’istruzione a tutti i giovani calabresi. L’ho fatto in religioso silenzio, interloquendo assiduamente con i vertici del governo e degli uffici comunali, consapevole del fatto che in politica prima si lavora, prima si raggiungono risultati per il bene della collettività e poi, eventualmente, si dà chiaro e doveroso riscontro ai cittadini». «Non dimentico le lunghe battaglie – sottolinea il consigliere regionale di Azione – che ho fatto, spesso in solitaria, durante questi mesi, affinché l’entroterra della Valle del Trionto non perdesse un’autonomia importante come quella di Longobucco. Un centro, già di per sé vessato da mille problemi legati alla mobilità, dalla carenza della medicina territoriale e dal dissesto idrogeologico che anche senza scuola, alla fine, sarebbe stato costretto a desertificazione certa. Un impegno che è poi continuato, attraverso le continue e documentate interlocuzioni con la vicepresidente Giusy Princi, all’indomani della nuova stretta del Piano di Dimensionamento scolastico. Sulla tutela dei diritti non possono esserci primogeniture, tantomeno facili entusiasmi perché, come ha ricordato giustamente qualche giorno fa il presidente Occhiuto, quando si parla dei bisogni primari dei cittadini non bisogna essere mai appagati di quello che si fa. E anche in questo caso non lo siamo».

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