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La riflessione

Per il porto di Gioia Tauro, l’Europa faccia un passo indietro

C’è tanta preoccupazione in Calabria. A generarla le notizie che riguardano il porto di Gioia Tauro che si vorrebbe delocalizzare nel Nord dell’Africa. Sarebbe come fare scomparire ciò che, grazie…

Pubblicato il: 01/01/2024 – 9:30
di Franco Scrima*
Per il porto di Gioia Tauro, l’Europa faccia un passo indietro

C’è tanta preoccupazione in Calabria. A generarla le notizie che riguardano il porto di Gioia Tauro che si vorrebbe delocalizzare nel Nord dell’Africa. Sarebbe come fare scomparire ciò che, grazie agli impegni sostenuti e ai capitali impegnati, è considerato un fiore all’occhiello non soltanto della Calabria, ma dell’intero Paese che, ovviamente, difende il porto di “transhipment” ricordando, a chi è corto di memoria, che in un solo anno ha superato i tre milioni e mezzo di “ten” che rappresentano un record.
Nonostante i risultati, però, permane il rischio che a decorrere dal prossimo mese di gennaio la struttura portuale possa essere trasferita in un altro paese del Mediterraneo, a fronte di una direttiva dell’Unione Europea che non tiene conto del fatto che lo scalo calabrese è in forte ascesa. E questo lo si evince anche dal monitoraggio che l’Europa ha attivato per accertare i presunti “effetti elusivi” della direttiva europea.
Sarebbe come non voler tenere in conto neppure le condizioni realizzate a Gioia Tauro perché il porto potesse essere di esclusivo interesse per le attività di “transhipment”. Dopotutto è proprio questo il motivo per il quale si appalesa il rischio della delocalizzazione; il che preoccupa anche la Regione Calabria a tal punto da rimanere in allerta, lasciando sperare che si possa evitare la chiusura della struttura.
C’è anche da dire che, di recente, il Porto di Gioia Tauro è stato considerato in una posizione di mercato tale da suggerire all’Unione Europea di compiere un passo indietro ritardando la decisione che, magari, viene oggi vista con un’ottica diversa. Dopotutto è bene sottolineare che quello di Gioia Tauro è tra i primi porti per traffico di merci; addirittura il decimo in Europa.
La struttura si estende su una superficie di 620 ettari, che consente di “movimentare” (grazie ad un piazzale di un milione e cinquecentomila metri quadrati) una enorme quantità di merci da trasportare. Una struttura che fa di Gioia Tauro uno dei maggiori porti commerciali d’Europa; un fiore all’occhiello per l’Italia e motivo di orgoglio per la Calabria.
Il rischio è che venga confermato che, dai prossimi mesi, la struttura sia trasferita in un altro Paese del Mediterraneo. Così almeno è scritto in una direttiva dell’Unione Europea, alla quale probabilmente sfugge che lo “scalo” calabrese è in forte ascesa. Per non considerare i nuovi lavori realizzati a Gioia Tauro, finalizzati alla possibilità che il porto diventi di esclusivo interesse per le attività di transhipment. Il rischio di delocalizzazione, purtroppo, non soltanto permane, quanto preoccupa l’istituzione regionale ed i calabresi tutti.
*giornalista

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