COSENZA L’ex pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro Luigi de Magistris parteciperà domani, mercoledì 24 gennaio, a una tavola rotonda sul tema “Democrazia e poteri occulti: per una pedagogia della Costituzione”. L’iniziativa si terrà alle 14.30 presso l’aula del Laboratorio di Albanologia dell’Università della Calabria, sita al primo piano del cubo 20/A, e sarà possibile seguirla sul canale youtube di Calabria News 24 al link https://bit.ly/3vHOYIr. L’introduzione alla discussione sarà curata da Walter Nocito, docente di Diritto Pubblico presso il DiSPeS Unical, che concluderà anche l’incontro, mentre il coordinamento della tavola rotonda è affidato a Giancarlo Costabile, docente di Pedagogia dell’Antimafia presso il DiCES dell’ateneo cosentino. Luigi de Magistris dialogherà con il giornalista Antonio Anastasi sui poteri massomafiosi che condizionano la tenuta democratica del Paese. Sono previste infine le riflessioni di Luisa Giglio, avvocato e attivista dei diritti sociali, e Valentina Serianni, dottoressa in Scienze dell’Educazione iscritta al corso di studio magistrale in Scienze Pedagogiche di Arcavacata.
L’ex magistrato della Procura catanzarese è stato più volte ospite delle iniziative sulla legalità e sul contrasto alla cultura mafiosa organizzate dall’UniCal negli ultimi anni, inaugurando nel mese di maggio 2022 il primo ciclo seminariale dedicato alla definizione di un “lessico dell’antimafia” promosso dal corso di Pedagogia dell’Antimafia, unico insegnamento nell’ambito della Pedagogia accademica nazionale e dei piani di studio di Scienze dell’Educazione e Scienze Pedagogiche delle università del Paese.
Le inchieste di Luigi de Magistris sono parte fondamentale di una linea investigativa che da Cordova a Gratteri ha provato negli ultimi trent’anni a destrutturare il sistema massomafioso che opera nel tessuto politico, giudiziario, produttivo e sociale della Calabria attraversandone tutti i gangli vitali. Il merito che va innegabilmente ascritto all’opera giudiziaria di Luigi de Magistris – che oggi deve essere pienamente storicizzata per essere collocata storiograficamente dentro la cornice più ampia della narrazione storica dell’antimafia calabrese, meridionale e nazionale – è determinato dalla sua capacità d’intuizione dei meccanismi di sottrazione del denaro pubblico a beneficio di una (sistemica) circolazione illegale di clientele mafiose e reti parallele di poteri territoriali che hanno fatto della Calabria il più grande laboratorio criminale della borghesia mafiosa in Europa, nell’indifferenza della nazione e nella complicità manifesta di pezzi deviati dello Stato. La storia delle inchieste giudiziarie di Luigi de Magistris e Nicola Gratteri caratterizzerà, altresì, lo studio del potere massomafioso e dei linguaggi sociali della borghesia mafiosa che il corso di Storia dell’Educazione alla democrazia e alla legalità avvierà nel secondo semestre dell’anno accademico in fase di svolgimento, a partire dal mese di febbraio 2024, all’interno del corso di studio in Scienze dell’Educazione erogato in modalità blended.
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