Consiglio regionale, la “Grande Cosenza” torna a occupare la scena. Ma il percorso è tortuoso

REGGIO CALABRIA La “Grande Cosenza” ritorna al centro del dibattito politico in Calabria. Il progetto della nascita della città unica frutto della fusione tra Cosenza, rende e Castrovillari – progetto concretizzato in una proposta di legge presenta dai consiglieri regionali di centrodestra del territorio bruzio – avrà lunedì un altro step, che segnerà comunque un passo avanti: il tema è stato calendarizzato all’ordine del giorno della prima Commissione del Consiglio regionale. Secondo quanto si apprende da fonti della maggioranza, nei giorni scorsi i firmatari della proposta di legge avrebbero preparato una nota nella quale si sarebbero indicati i due quesiti che dovrebbero confluire nel referendum consultivo obbligatorio da sottoporre alle popolazioni interessate: il primo riguarderebbe il sì o il no alla fusione, il secondo il nome della nuova città, e qui due sarebbero le opzioni scelte, o “Cosenza” o Cosenza-Rende-Castrolibero”. La nota – a quanto risulta – dovrebbe essere acquisita agli atti della prima Commissione. Un passaggio propedeutico a quelli successivi, in particolare la stesura della proposta di provvedimento di richiesta di indizione di referendum che dovrà essere approvata dal Consiglio regionale nella sua interezza.

I passaggi futuri di un iter comunque (ancora) tortuoso

Fin qui sembrerebbe tutto liscio, ma così invece non è. Il tema della fusione dei tre Comuni ha già creato parecchie fibrillazioni, anche all’interno dello schieramento di governo, e sicuramente altre ne creerà man mano che l’iter entrerà nella fase clou. Nei tre Comuni interessati c’è un grande fermento, anche critico, con movimenti e associazioni, contrari alla fusione, che stanno prendendo piede. E politicamente non mancano tensioni e resistenze. Secondo diversi osservatori politici, a spingere sarebbe soprattutto Forza Italia, che non fa mistero di voler procedere quanto prima alla fusione con una posizione che ha l’imprimatur anche dell’area del governatore Roberto Occhiuto. In generale poi, sia pure con qualche “distinguo” spingono i consiglieri regionali di centrodestra del Cosentino, tra cui in particolare – si dice – il vicepresidente del Consiglio regionale Pierluigi Caputo, di Forza Italia, e Luciana De Francesco, presidente della prima Commissione in quota Fratelli d’Italia. Ma all’interno di Fratelli d’Italia – in particolare l’area del senatore Fausto Orsomarso – non manca chi frena, nel senso che magari dice sì alla fusione ma preliminarmente caldeggia un maggiore coinvolgimento della cittadinanza e punta ad assegnare un valore più concreto e vincolante al referendum: non sono un mistero le perplessità del senatore Fausto Orsomarso, e qualche perplessità albergherebbe anche nella Lega. Uno dei “nodi” che già sta facendo capolino nei ragionamenti del centrodestra è proprio la tempistica del referendum, che diverse componenti della maggioranza di centrodestra vorrebbero rinviare a dopo le elezioni europee, così come non manca chi consiglia di rinviare a dopo le Europee anche la seduta del Consiglio regionale che dovrebbe approvare la proposta di indizione della tornata referendaria. (c. a.)

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