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il braccio di ferro

Area piazza Resistenza e Piazza Duomo, il Comune di Crotone pronto a opporsi al vincolo

L’amministrazione cittadina valuta la possibilità di presentare un ricorso avverso alla decisione della soprintendente Archeologia belle arti e paesaggio

Pubblicato il: 11/02/2024 – 14:27
di Gaetano Megna
Area piazza Resistenza e Piazza Duomo, il Comune di Crotone pronto a opporsi al vincolo

CROTONE L’amministrazione comunale di Crotone ha intenzione di valutare la possibilità di presentare un ricorso avverso alla decisione della soprintendente Archeologia belle arti e paesaggio, Stefania Argenti, di porre il vincolo di tutela dell’area compresa tra piazza della Resistenza e piazza Duomo con vie limitrofe (via Raimondi, corso Vittorio Emanuele, piazza Immacolata, Via Messinetti, piazza Pitagora, via Vittorio Veneto e traverse). La decisione sul percorso da intraprendere e delle procedure da adottare potrebbe essere presa già nella giornata di domani, nel corso di una riunione appositamente convocata. Le questioni da valutare sono due: l’ordinanza di blocco dei lavori per la realizzazione di una fioriera e l’avvio della procedura che si concluderà con il vincolo di tutela. La prima questione è esplosa prima dell’evento di Rai1 (l’anno che verrà) che si è celebrato in piazza Pitagora). L’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Voce, nelle settimane che hanno preceduto l’evento di Rai1, ha messo in campo una serie di iniziative per abbellire la città: piantumazioni di fiori e piante in diversi punti strategici e in via Venezia anche la realizzazione di una fioriera e collocazione di una pavimentazione in sampietrini, che hanno preso il posto delle basole “storiche”. Relativamente ai lavori in via Venezia la soprintendente ha emanato un’ordinanza di blocco delle attività ed ha intimato il ripristino dei luoghi. La fioriera, quindi, doveva essere rimossa e le basole dovevano riprendere il posto dei sampietrini. I lavori sono stati bloccati subito e i luoghi non sono stati ripristinati, anche se il cantiere di via Venezia, nella parte che si immette in piazza della Resistenza (davanti al palazzo comunale) è fermo ed è visibile la recintazione fatta con i nastri colorati che si utilizzano nei cantieri. Mentre era in atto il braccio di ferro per via Venezia  l’amministrazione comunale ha annunciato di volere realizzare un intervento di riqualificazione su piazza Pitagora, dopo le attività effettuate per consentire a Rai1 di tenere lo spettacolo di capodanno. Su piazza Pitagora è stato ipotizzato un intervento che prevede un investimento di due milioni di euro a valere sui fondi dell’accordo con Eni. I due milioni sono stati presi dai fondi che, in un primo momento, erano stati destinati alla riqualificazione di due serbatoi di acqua di proprietà del Comune che si trovano in località San Giorgio. L’intervento non si farà più e i soldi sono stati spostati sul progetto di piazza Pitagora. Proprio quando l’amministrazione ha annunciato di volere intervenire su piazza Pitagora è arrivata la lettera della soprintendente che annunciava l’avvio delle procedure di tutela di tutta la zona. Si è trattato di una coincidenza? Non si può escludere, ma visti i rapporti non idilliaci che ci sono con l’amministrazione di Voce, l’ipotesi che non si tratta di una coincidenza potrebbe non essere peregrina. In una conferenza stampa, tenutasi lo scorso 8 febbraio, convocata dalla soprintendenza, Argenti ha definito il vincolo  un “atto di amore” per la città pitagorica. L’idea che viene fuori è che i rapporti non siano improntati su presupposti di collaborazione. C’è del pregresso che è riconducibile ai lavori bloccati in via Venezia. C’è da dire che i materiali utilizzati per la realizzazione della fioriera non sono in linea con le storiche basole di corso Vittorio Veneto. I sampietrini non appartengono alla storia della città pitagorica, le basole sì, e la fioriera stona con il resto del contesto. Quei lavori di via Venezia, secondo quanto si racconta, non sarebbero stati nemmeno concordati con la soprintendenza, che è stata messa davanti ad un fatto compiuto.

La decisione del vincolo blocca ogni attività 

Quando il vincolo diventerà operativo (se non ci sarà ricorso) l’amministrazione comunale non potrà realizzare nessun intervento nell’area sottoposta a tutela, senza il consenso preventivo della soprintendenza. C’è da sottolineare che le amministrazioni e i soprintendenti passano, ma il vincolo resterà e sarà ereditato da altri. Il vincolo non riguarderà solo l’assetto viario, ma anche le facciate dei palazzi e dei caseggiati e le attività commerciali allocate ai piani terra dei palazzi. Qualunque intervento anche su questi edifici dovrà avere il via libera. Nel carteggio che Argenti ha inviato al Comune, imponendone la pubblicazione, sono state allegate 26 foto dei luoghi che saranno sottoposti a vincolo. Sono visibili le strade e i palazzi, così come dovrebbero essere preservati da interventi non consoni alla loro storia. L’idea di dove si intende andare è molto evidente: i luoghi vanno mantenuti rispettando la loro bellezza e la loro storia. Al momento non sembra emergere la volontà di trovare una soluzione condivisibile, anche se sulla possibilità di allocare in piazza Pitagora la statua che rappresenta l’omonimo filosofo, Argenti non ha escluso che si possa aprire una discussione. In passato questa ipotesi, secondo quanto riferito dal sindaco in alcune occasioni, era stata esclusa.

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