‘Ndrangheta in Alto Adige, processo Freeland: 15 assoluzioni in abbreviato

TRENTO Questa mattina, il gup del Tribunale di Trento, Consuelo Pasquali, all’esito dell’udienza in Camera di Consiglio, ha emesso la sentenza nei confronti dei 17 imputati che hanno optato per il rito abbreviato, nell’ambito del processo, scaturito dalla nota operazione “Freeland”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Trento. Il giudice ha così condannato due imputati, entrambi alla pena di 4 anni e 10 mesi di reclusione ed al pagamento di 20.000 euro di multa, ed ha assolto «perché il fatto non sussiste» gli altri 15 imputati, tra cui Angelo Zito, di Santa Maria del Cedro, ma da qualche anno domiciliato in Trentino Alto Adige.
Grande soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Andrea Napolitano, del foro di Paola, coadiuvato dal collega Andrea Stefenelli, del foro di Trento, che riferisce: «Sin dal momento dell’arresto, avvenuto in pieno periodo pandemico, ci siamo battuti per dimostrare l’assoluta estraneità di Zito sia alla ipotizzata associazione mafiosa, per la quale non vi era alcun indizio, che a tutti i gravi reati contestatigli, inclusa l’assurda ipotesi di un suo coinvolgimento nel sequestro Celadon». «Si conclude, finalmente, un’odissea durata 4 anni per Angelo Zito, che lo ha visto, prima ingiustamente sottoposto alla misura carceraria per 50 giorni, e poi, sottoposto ad un processo penale nel quale, addirittura, la Pubblica Accusa aveva richiesto una pena di 8 anni di reclusione. Il processo, invece, ha dimostrato quello che i difensori hanno sostenuto sin dalle prime memorie innanzi al Tribunale della Libertà, vale a dire l’assoluta estraneità a tutti i reati contestati dalla Dda di Trento».