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l’appello

Rosarno, Padova e Taranto insieme per il “Primo maggio contro le guerre”

L’iniziativa di “Liberi e Pensanti”, Casa del Popolo “Peppe Valarioti” e associazioni e collettivi padovani

Pubblicato il: 29/04/2024 – 21:29
Rosarno, Padova e Taranto insieme per il “Primo maggio contro le guerre”

ROSARNO La rete di associazioni e collettivi padovani che organizzano il “Primo Maggio contro le guerre“, il comitato Liberi e Pensanti di Taranto, la Casa del Popolo di Rosarno intitolata a Peppe Valarioti, consigliere comunale del Pci ucciso dalla ‘ndrangheta l’11 giugno 1980, e la società Ugly Film, che sta lavorando a un film-documentario sulla sua storia, lanciano un appello contro la guerra ai diritti e contro l’industria delle armi, perché sia un Primo maggio comune nel nome della pace, della giustizia sociale e climatica. In una nota, i gruppi scrivono: «Lo scenario internazionale e nazionale in cui si colloca questo primo maggio è caratterizzato più che negli anni appena trascorsi dalle guerre. Guerre intese sia come conflitti armati – in Ucraina e a Gaza, senza dimenticare le 50 guerre in corso attualmente nel pianeta – sia come attacco all’ambiente, ai diritti, ai movimenti delle persone, alle condizioni di vita e di lavoro, all’accesso all’acqua, a ciò che resta in Europa del welfare sociale, al diritto alla salute e all’accesso universale alle cure».

A questa guerra ai diritti, umani e sociali, bisogna rispondere «unendo le vertenze – sostengono – da Sud a Nord Italia, insieme in lotta, per la stessa difesa dell’ambiente, della terra e dello Stato sociale, e, ovviamente, della pace. Un ponte nel nome dei diritti – naturalmente contro quello dello Stretto di Messina – che nei fatti già esiste e unisce le lotte dei cittadini di Padova, Taranto e Rosarno». «In Calabria, così come in Puglia, a Taranto e a Nardò, e nei centri del Nord-Est, negli anni – aggiungono – migliaia di cittadini e cittadine si sono mobilitate per fare fronte comune, senza distinzione tra italiani e lavoratori e lavoratrici migranti. Perché la guerra ai diritti globali non conosce etnia, provenienza e colore della pelle». Per questo, la rete di comitati e associazioni si propone di «iniziare a costruire il ponte dei diritti, della pace e dell’ambiente, sentendoci tutte e tutti uniti, in contemporanea dal Primo maggio contro le guerre di Padova, all’Uno maggio Libero e Pensante di Taranto, fino al Primo maggio nella Piana di Gioia Tauro».

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