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Il monito di monsignor Savino: «Contro la ‘ndrangheta non ci si può dividere»

Il vicepresidente della Cei a “Buongiorno Regione” illustra il messaggio dei vescovi calabresi a 10 anni dalle parole del Papa a Sibari

Pubblicato il: 29/05/2024 – 8:07
Il monito di monsignor Savino: «Contro la ‘ndrangheta non ci si può dividere»

COSENZA «Insieme possiamo farcela, contro la mafia non dobbiamo assolutamente dividerci ma dobbiamo allargare la coscienza popolare». Lo ha detto monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Cei e vescovo di Cassano, a “Buongiorno Regione” del Tg3 Calabria, commentando l’incontro-riflessione fatto da tutti i vescovi calabresi a distanza di 10 anni dalle parole contro la mafia pronunciate da Papa Francesco nella spianata di Sibari. Monsignor Savino ha ricordato «l’omelia profetica e coraggiosa nello stile di Papa Francesco, che non usa il politicamente corretto e dice quel giorno che la ‘ndrangheta è adorazione del male e disprezzo del bene comune, e chi vive su questa strada non è in comunione con Dio e con la Chiesa ed è scomunicato, sancendo la inconciliabilità tra fedeltà al a Dio e Vangelo e l’appartenenza al potere mafioso. Dopo 10 anni – ha aggiunto il vicepresidente della Cei – abbiamo organizzato un momento di riflessione su quella denuncia che ha un grande senso morale. Dopo 10 anni la domanda da fare è: quanto quelle parole del Papa hanno scosso le coscienze mafiosi e continuano a interpellare le coscienze dei cristiani e anche nei non cristiani, anche i perché questo tema riguarda tutti?. Ci deve essere un cambiamento anche culturale in Calabria: dobbiamo combattere insieme, culturalmente, socialmente e politicamente, mafia e ‘ndrangheta. La ‘ndrangheta prospera dove c’è la frammentazione, individualismo, autoreferenzialità: più siamo divisi più la mafia prospera. Il messaggio forte che noi vescovi calabresi vogliamo lanciare è che insieme possiamo farcela, contro la mafia non dobbiamo assolutamente dividerci ma dobbiamo allargare la coscienza popolare. La ‘ndrangheta – ha sostenuto monsignor Savino – va sconfitta e si può sconfiggere. Dobbiamo crederci fino in fondo non rassegnandoci al pessimismo. Insieme si possono attivare processi di emancipazione evitando le contiguità».

Il tema dell’autonomia differenziata

I vescovi sono stati molti critici anche rispetto all’autonomia differenziata: «Lo dico ormai da mesi, anche la Cei nell’ultima assemblea – ha rimarcato monsignor Salvino – è stata molto chiara esprimendo culturalmente – senza alcuna appartenenza – la preoccupazione perché questo articolato di legge se dovesse passare com’è aumenterebbe le diseguaglianze, non ci sarebbero parti opportunità tra le regioni. Non è chiarito il criterio di determinazione dei Lep. A chi ci governa o ha responsabilità politiche dico, pur nel rispetto delle loro prerogative: fermatevi». Un passaggio sulla “bufera” che ha coinvolto Papa Francesco per le sue dichiarazioni sui gay: «Provo grande dolore, non so perché – ha concluso monsignor Savino – qualcuno artatamente e surrettiziamente ha voluto affidare quel messaggio alla stampa. Non mi sottraggo, ma dico che il suo discorso riguardava la preoccupazione per la preparazione dei seminaristi, se le sue parole vengono decontestualizzate allora facciamo dire al Papa quello che vogliamo. E poi il Papa dall’inizio ha detto: chi sono io che devo giudicare un fratello gay?».

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