COSENZA Pino Scaglione ha un sogno: candidare Cosenza a città del design. Nel frattempo, in occasione della terza edizione del Calabria design festival, tre cose le ha già realizzate: una mappatura di grafici e architetti calabresi (Calabria creativa mapping), 120 nomi, con Catanzaro che batte Cosenza e Reggio; una accademia, la Meed Academy, per “fermarli e formarli” questi talenti “evitando che vadano a Milano e Roma”, con un master in Design ecologico e rigenerativo; una chiesa (San Rocco) che rinasce nel centro storico grazie a un progetto di museo diffuso (il MuDaBa) finanziato dal ministero della Cultura.
Scaglione, calabrese, docente all’università di Trento, si è gettato anima e corpo negli ultimi due progetti, con l’ambizione di trasformare la creatività calabrese in occasione di lavoro, contrastando l’emigrazione giovanile di conoscenze e competenze: una mappa esposta tra le opere dei designer selezionati unisce i puntini tra città di provenienza e città di lavoro, frecce che portano tutte a nord come la parabola di Valerio Aprigliano, originario dell’ alto Jonio cosentino che oggi vive a Genova, autore del logo originario della rassegna, che da pigna è diventato fico d’India e ora finocchietto selvatico (l’autrice è Alessandra Russo, che con la sorella Francesca è presente anche con un progetto sulla Magna Graecia: “Le avventure di Athena”).
La tre giorni che in un certo senso fa già di Cosenza un importante polo del design nazionale è stata inaugurata oggi pomeriggio a Palazzo Arnone e si concluderà domenica con la premiazioni di 5 dei 120 designer coinvolti (altri 3 premi saranno assegnati a nomi scelti dall’art director per il loro impatto sulla scena calabrese e non solo).
Durante i talk è stata rimarcata l’importanza dell’artigianato ma anche il lascito e l’influenza che la cultura magnogreca ancora esercita nella creazione del bello: tra i casi più interessanti c’è non a caso Sybaris Design, un progetto che declina la bellezza di Sibari in chiave contemporanea (oggetti e merchandising), per cui il direttore dei musei calabresi Filippo Demma ha annunciato la disponibilità di una società ad acquistare il marchio.
Poi c’è stato il tributo all’artigianato calabrese di qualità, dalle porte dell’azienda Franzese di Cassano – che coniugano antiche sapienze manuali con architettura e design – agli infissi Coges (Acri). È visibile inoltre la mostra fotografica di Luca Chisté, trentino che nei suoi scatti restituisce l’amore per la Calabria e la Sicilia.
Dopo i saluti della direttrice della Galleria nazionale di Palazzo Arnone, Rossana Baccari, la performance tra l’arte di Rosa Vetrano, palermitana, e la danza su musiche di Tommaso Muto e coreografia con gli studenti dell’indirizzo Coreutico del liceo “Gioacchino da Fiore” di Rende. (e.furia@corrierecal.it)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x