COSENZA Le condizioni di salute fisiche e psichiche del detenuto cosentino Antonio Colasuonno, imputato nel processo “Reset“, si sono aggravate. Il suo legale di fiducia, Chiara Penna, aveva inviato una istanza di sostituzione della misura cautelare detentiva con gli arresti domiciliari per permettere al suo assistito di ricevere le necessarie cure. Oggi, l’imputato prende la parola in aula bunker. «Sono stato in sciopero della fame e della sete, sono stato minacciato dall’area sanitaria per la sospensione dello sciopero», esordisce il detenuto. Che aggiunge: «Non ho fatto visite, ho una problematica di sclerosi multipla e non sono riuscito a fare nessuno esame. Psicologicamente sono distrutto. Sono stato quattro volte in ospedale e si sono rifiutati di fare esami perché sono allergico al mezzo di contrasto. Ho il diabete, gli infermieri non salgono, ho perso 12 chilogrammi». (f.b.)
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