FRANCIA Spagna, Francia, Regno Unito, anche Albania e Romania. È una ‘ndrangheta con ramificazioni ovunque quella che emerge nel report semestrale della Direzione Distrettuale Antimafia presentata oggi alla Camera dei Deputati. Un’organizzazione criminale capace di estendersi come nessun’altra dentro e fuori l’Europa, con radici nei più grandi paesi europei nonostante negli anni ci sia stata una stretta sulle leggi anticorruzione e antiriciclaggio. Le famiglie ‘ndranghetiste, secondo il report, “sfruttano” l’estero principalmente per reinvestire i soldi nell’economia legale, oltre alla gestione del narcotraffico.
È il caso, ad esempio, della Spagna dove nel settore del traffico di droga la ‘ndrangheta «continua a mantenere un ruolo determinante». Un esponente del clan Romeo-Staccu di San Luca è stato arrestato, nell’ambito dell’inchiesta “Aspromonte Emiliano”, nel 2021 proprio su territorio spagnolo con l’accusa di essere a capo di una società criminale dedita al narcotraffico e di avere contatti con i sudamericani. Stessa accusa in operazioni diverse, ma che coinvolge sempre famiglie ‘ndranghetiste, in particolare del Reggino, tra cui i Pelle, Strangio, Nirta, Mammoliti, che avrebbero gestito il traffico di sostanze stupefacenti in terra spagnola. Così come in Spagna, anche in Francia il narcotraffico sarebbe in mano alla criminalità calabrese, che utilizzerebbe il paese francese, data la vicinanza, anche per «far trascorrere la latitanza di alcuni suoi affiliati» come conferma l’arresto a Saint’Etienne nel febbraio 2023 di un esponente, ricercato dal 2006, della cosca Perna-Pranno egemone a Cosenza. Anche il Belgio sarebbe stato “scelto” dalla ‘ndrangheta per delocalizzare alcuni sbarchi di droga, dati gli imponenti controlli nel porto di Gioia Tauro.
Reati più “finanziari” invece quelli nel Regno Unito, dove le cosche vibonesi dei Mancuso e dei Bonavota sarebbero particolarmente attive. Le ‘ndrine sfrutterebbero «sofisticati meccanismi suggeriti da professionisti collusi» portando alla creazione di reti societarie finalizzate al riciclaggio. Consolidata ormai da anni la presenza della ‘ndrangheta in Germania, coinvolta in tre diverse operazioni delle Procure calabresi. Tra queste l’operazione l’”Andrea Doria” della Dda di Reggio Calabria con il sequestro di diverse aziende, tre delle quali con sede tedesca. Anche lungo la “rotta balcanica” la ‘ndrangheta si impone come prima criminalità organizzata e sempre per reati di natura finanziaria. Non a caso, sono stati rintracciati diversi conti bancari in Romania e Lituania riconducibili a esponenti della cosca Grande Aracri di Crotone. (Ma.Ru.)
x
x