«Essere lungimiranti in politica prima o poi porta i suoi frutti, anche quando si tratta di accoglienza verso gli immigrati. Ciò che è accaduto nel piccolo Comune di Cerzeto di etnia Arbëreshë, in Provincia di Cosenza, in questi ultimi dieci anni, è degno di essere raccontato innanzitutto attraverso i numeri che lo stesso Sindaco Giuseppe Rizzo, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato che si è celebrata il 20 giugno ha inteso, giustamente, rendere pubblici, precisando sin da subito, che dietro ogni numero ci sono volti e storie di donne, uomini e bambini, che in questo piccolo lembo di terra Calabra hanno trovato accoglienza, integrazione, interazione. “Cerzeto Solidale”, inserito nel progetto SAI – Sistema di Accoglienza ed Integrazione – sin dal 2014, ha accolto 308 persone di 23 diverse Nazioni, grazie anche alla sinergia tra l’Ente comunale e l’Associazione “Don Vincenzo Matrangolo”, non ci si è limitati unicamente alla pura e semplice accoglienza che di questi tempi in cui gli immigrati vengono inviati come merce di scambio in Albania, per essere stipati in un centro accoglienza, sarebbe comunque già molto.
Il progetto ha incluso attività formative, di accompagnamento e orientamento. Grazie a questa indispensabile azione sociale, gli ospiti hanno interagito con 69 tra operatori e professionisti, 52 attività commerciali, 10 proprietari di alloggi. L’evento ha visto presenti, oltre l’Ente gestore del progetto, anche i Sindaci e i coordinatori dei comuni in cui altre belle realtà improntate sulla buone pratiche di accoglienza, un folto numero di cittadini, oltre ad altre autorità civili e militari che hanno ascoltato non solo numeri ma, soprattutto storie di persone che in questo luogo sono riuscite a dare un nuovo impulso alla loro esistenza. Tutto ciò grazie ad una intelligente e lungimirante accoglienza che non li ha trattati come un problema da risolvere, ma come un’opportunità per tutti, anche per i residenti che, grazie agli immigrati, sono riusciti a tenere aperte le Scuole Elementare e Media destinate a inevitabile chiusura. L’ultimo naufragio a largo delle nostre coste, con 66 dispersi tra cui 26 bambini, la morte dell’operatore agricolo di origini indiane, Satnam Singh, morto sul lavoro aver subito in precedenza anche un altro grave incidente che gli ha provocato l’amputazione di un braccio, denunciano che sulla pelle dei migranti si giocano interessi geopolitici ed economici delle élite ai vertici del mondo, con gli strumenti del ricatto e dell’estorsione. “La carne di Cristo”, come chiama Papa Francesco il popolo dei migranti, da sempre è venduta sull’altare del profitto e ne paga sempre le conseguenze con morti in mare e in terra che, nell’anno in corso 2024, sono già ben 800 mentre si continuano a perpetrare violazioni sistematiche dei diritti umani e d’asilo, torture sia nei lager della Libia che nei boschi di Bosnia e Croazia, viaggi massacranti vissuti all’insegna della precarietà e del pericolo. A Cerzeto ed in altri comuni della nostra terra di Calabria, non è stato così. Ancora una volta i “piccoli” hanno dato una lezione di Politica e di civiltà ai cosiddetti “grandi”, che di grande non hanno proprio nulla. Anzi! A volte ho l’impressione di trovarmi di fronte a delle marionette nelle mani delle Multinazionali farmaceutiche e delle armi».
*Rettore UniRiMI
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