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Autonomia, Mario Occhiuto: «Accusati di tradire il Sud da chi non ha previsto i Lep»

L’intervento in aula del senatore di Forza Italia. «Le risorse ci sono»

Pubblicato il: 25/06/2024 – 19:11
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Autonomia, Mario Occhiuto: «Accusati di tradire il Sud da chi non ha previsto i Lep»

ROMA «Negli ultimi giorni, io e altri colleghi del Sud siamo stati criticati per aver “messo a rischio” la coesione nel nostro paese con il voto dato in Senato sull’autonomia differenziata. Siamo stati accusati di tradimento del nostro territorio, eppure abbiamo lavorato per modificare il testo originario inserendo norme specifiche che tutelano il Sud. Con le modifiche introdotte, nessuna delega di autonomia può essere attuata senza prima garantire la definizione, la quantificazione e il finanziamento dei Livelli Essenziali delle Prestazioni riferiti ai diritti sociali di tutti gli italiani». Così, intervenendo in Aula, il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto. «Le accuse a noi rivolte – ha proseguito – sono state alimentate da quelle forze politiche che, nel 2001, promossero la riforma del Titolo V della Costituzione, consentendo alle regioni di gestire la quasi totalità dei servizi che interessano i cittadini senza garanzie di rispetto dei livelli minimi essenziali e senza riferimento ai LEP. Oggi, grazie alla legge sull’autonomia e al nostro impegno, il Sud dell’Italia potrà fare un grande passo avanti. Bilanciare i servizi essenziali, oggi carenti specialmente al Sud, rappresenta un’opportunità per unire l’Italia attraverso l’equità. Dice il giusto chi sostiene che non c’era necessità di accelerare il processo di approvazione definitiva del testo alla Camera, dato che oggi non si vede all’orizzonte la possibilità di finanziamento dei LEP. E ha ragione il nostro segretario Tajani quando dice che è necessario un monitoraggio e una vigilanza attiva sull’applicazione della legge, garantendo che ogni nuova iniziativa di autonomia sia data alle regioni solo dopo aver messo sullo stesso piano i territori riguardo ai servizi essenziali che interessano i diritti dei cittadini», ha concluso.
«La mia esperienza di sindaco mi dice che il problema principale del Sud dell’Italia è la mancanza di opportunità di lavoro. I giovani vanno via perché non trovano un’occupazione dignitosa, non certo per l’autonomia. Non ci saranno mai risorse sufficienti per promuovere lo sviluppo di un territorio se manca il capitale umano. La nostra visione deve allora essere rivolta al futuro, a un grande piano per l’occupazione giovanile. Allo stesso tempo, il 40% delle risorse del Pnrr è stato assegnato al Sud, che avrà anche circa l’80% dei 32 miliardi assegnati alle Regioni dal Fondo di sviluppo e coesione e i 75 miliardi di euro della Programmazione europea per la coesione, di cui l’85% è destinato al Sud. Non abbiamo, quindi, un problema di risorse, ma di come riuscire a spenderle. La Zes sarà utile per far nascere nuove imprese al Sud? Si riuscirà a realizzare la linea d’alta velocità a sud di Salerno? La SS 106? Gli investimenti nei nuovi ospedali e nella ricerca? Il Ponte sullo Stretto? Su questi temi va incalzato il governo. Il Ponte sullo Stretto rappresenta un simbolo e un’occasione straordinaria che potrebbe trasformare radicalmente l’economia del Mezzogiorno. Opporsi a questa infrastruttura significa non solo frenare lo sviluppo del Sud, ma anche ignorare il potenziale di crescita e di integrazione che rappresenta per tutto il Paese. Per quanto ci riguarda, il nostro impegno è quello di guardare oltre le critiche immediate e lavorare per il bene comune». Lo ha detto, intervenendo in Aula, il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto.

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