CROTONE «Tutti i problemi dell’Italia dipendono da una sudditanza profonda nei confronti dell’Unione Europea e nei confronti della Nato e delle multinazionali. Noi dobbiamo riprenderci le chiavi di casa per riuscire a dare una nuova prospettiva di sviluppo al nostro Paese». Il ritorno di Gianni Alemanno a Crotone è l’occasione per il leader del Movimento Indipendenza per riannodare il filo con gli elettori di destra calabresi. L’ex ministro delle politiche agricole e forestali nel 2011, commenta la questione “veleni” nella città di Pitagora dove tonnellate di rifiuti delle industrie dismesse devono essere bonificate da più di un ventennio. «Su Crotone abbiamo un problema serio ambientale, siamo venuti qui proprio invitati da Gabriele De Franco a fare una conferenza per dare un segnale chiaro. Crotone non può diventare la discarica dei rifiuti speciali di tutta la Calabria o di tutta l’Italia. Ed è assurdo che la Regione abbia consentito, su pressione del Governo, a Eni ancora di scaricare i rifiuti qui, con una situazione estremamente inquinante». C’è un secondo nodo per l’ex primo cittadino di Roma e riguarda, il settore energetico. «Crotone è una delle province a bilancio energetico più favorevole e deve avere l’azzeramento delle tariffe, perché questo è un modo per dare sviluppo, per dare lavoro a una delle aree più depresse del nostro Paese».
Dalla questione ambientale della città di Pitagora al suo nuovo movimento politico: “Indipendenza”, aperto a tutti da destra a sinistra. «Le grandi questioni prescindono dagli schieramenti, bisogna risolvere i problemi, quindi parliamo con tutti. Noi ci siamo incontrati con Marco Rizzo (presidente onorario del partito comunista) nel dire no alla guerra in Ucraina che costa 150 miliardi all’economia del nostro Paese. Quindi, da questo punto di vista, siamo pronti a parlare con chiunque». Aperti sì, ma le radici non si dimenticano. «Ovviamente, noi proveniamo dalla destra sociale, ma ripeto siamo disponibili a parlare con tutti perché non bisogna chiudersi».
La destra di Alemanno è decisamente agli antipodi rispetto alla coalizione di centrodestra a guida Meloni. E l’ex ministro non lo nasconde. «Giorgia Meloni sta rinnegando le sue radici, le radici culturali, storiche per costruire una politica sempre più allineata allo status quo in Europa dove peraltro non ha ottenuto risultati, nella Nato dove è diventata il Governo più atlantista della storia della Repubblica e anche nei confronti dell’economia dove è diventato un partito super liberista». L’affondo si chiude con un invito alla presidente del Consiglio: «Deve riguardare la propria storia, i propri riferimenti culturali e ideologici per rivedere questa posizione. In ogni caso il Movimento Indipendenza rappresenta un’alternativa a questo cedimento dei Fratelli d’Italia. Troppo con gli americani, troppo con le multinazionali e troppo con Ursula Von der Leyen». Anche il giudizio sulla triplice al Governo è tranchant: «Tajani, Giorgetti, Meloni sono sullo stesso piano. Siamo noi che siamo fuori dal centrodestra, che critichiamo da destra queste politiche di governo, ma con un’impostazione fortemente sociale e attenta ai problemi del lavoro e dello sviluppo. Da quello si deve partire per rilanciare l’Italia».
Gianni Alemanno boccia anche l’Autonomia differenziata. «E’ molto pericolosa ed è giusto che il Mezzogiorno d’Italia si rivolti contro questa legge perché rischia di essere ancora più svantaggiato rispetto alle altre regioni». (f.b.)
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